La Flc Cgil contro la mozione di Vicenza: ”Soluzione è bandire concorsi per presidi con regolarità”

La Flc Cgil interviene sulla discussa mozione approvata da Pdl e Pd, “con cui si chiede al Governo (in questo caso al Ministro Gelmini), alla Conferenza Unificata Stato Regioni e all’Ufficio Scolastico Regionale di introdurre correttivi di equità consentendo l’impiego delle risorse umane esistenti nel territorio nelle nomine imminenti degli idonei dirigenti scolastici e che saranno necessariamente provenienti da altre regioni, essendo quelle del Veneto esaurite“, prendendo posizione anche contro gli esponenti locali del Pd che hanno votato il testo.

Secondo la Flc Cgil non c’è stata assenza nel rispetto della legge nella selezione dei Dirigenti Scolastici al Sud, come invece afferma il Consiglio provinciale di Vicenza.

Le leggi di sanatoria 296/2006 e 31/2008 – spiega il comunicato del sindacato di via Leopoldo Serra – hanno consentito agli idonei di TUTTE le Regioni di poter accedere alla Dirigenza Scolastica: il numero degli idonei nelle Regioni del Sud (maggiore che nel Nord) è dovuto al maggior numero di candidati che hanno partecipato al concorso grazie anche all’alto numero di ricorsi avverso le esclusioni accolte dalla magistratura per sospensiva. E non per una maggiore rigorosità della selezione“.

Il sindacato difende l’operato dei dirigenti del sud che hanno lavorato in regioni come il Veneto o la Lombardia, che “hanno ottenuto ottimi riconoscimenti nelle indagini internazionali“, e comprende la possibile obiezione “che inevitabilmente i Dirigenti Scolastici provenienti dal Sud cercheranno di rientrare nelle regioni di origine lasciando le scuole prive di direzione e da gestire a reggenza“.

La Flc Cgil vede come unico rimedio a questo problema il “bandire a settembre il nuovo concorso per Dirigenti Scolastici secondo le nuove procedure previste dal DPR 140/2008, approvato dalla stessa Ministra Gelmini nella identica versione predisposta dal Ministro Fioroni. E poi bandire i successivi con regolarità senza far passare un decennio fra un concorso e l’altro“.