Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

La festa della lingua italiana/1. Una prova d’orgoglio

I circa 25.000 studenti (quasi il doppio dell’anno scorso) che hanno partecipato alle selezioni per le  Olimpiadi di Italiano organizzate dal Miur, e conclusesi sabato scorso a Firenze con la premiazione dei dieci vincitori (su 84 finalisti fra scuole italiane e scuole italiane all’estero), sono la dimostrazione che se sollecitati e motivati anche i ragazzi di queste ultime generazioni possono esprimere interesse, se non addirittura entusiasmo, per la migliore conoscenza e padronanza della lingua italiana.

Il successo dell’iniziativa, che appare destinato a crescere anche per la maggiore visibilità accordatale dai media, si deve anche al dinamismo propositivo della Direzione generale degli Ordinamenti scolastici del Miur, guidata da Carmela Palumbo, che l’ha promossa nell’ambito del Programma nazionale di valorizzazione delle eccellenze con il supporto organizzativo del Comune di Firenze e la collaborazione scientifica dell’Accademia della Crusca e dell’Associazione per la Storia della Lingua Italiana (Asli).

In questo modo anche il nostro Paese si aggiunge a quelli che, come la Francia, la Spagna e altri, da maggior tempo si sono preoccupati di valorizzare – e per certi aspetti difendere – il proprio patrimonio linguistico nel contesto di tendenziale impoverimento della qualità lessicale e grammaticale della lingua provocato dal tipo di comunicazione ‘veloce’ e ipersintetica dilagante nei social media e dall’invasione di termini ed espressioni di origine anglosassone.

Una prova d’orgoglio, dunque, del Miur, che per non restare un isolato, ancorché meritorio gesto simbolico, dovrebbe dar luogo a riflessioni di carattere più generale e ‘strategico’ sul ruolo e sul destino dell’insegnamento e apprendimento della nostra lingua nazionale.     

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