Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

La deroga di sostegno: valvola di sfogo o mina vagante?

Un tentativo di mettere sotto controllo il fenomeno dell’integrazione e dei suoi costi venne attuato con la Finanziaria 1998 (perché certi interventi di riforma si fanno con leggi finanziarie?), disponendo che l’organico di docenti di sostegno fosse rapportato all’entità dell’intera popolazione scolastica (un posto ogni 138 alunni).
Ma il Parlamento, nella convinzione che il problema non potesse essere regolato con criteri ragionieristici, introdusse una piccola salvaguardia per questo importante servizio, prevedendo che, in casi eccezionali e per gravi situazioni si potessero aggiungere altri posti di sostegno in deroga.
E dispose che i posti in deroga fossero coperti da personale a tempo determinato nominato fino al termine delle attività didattiche (il che consentiva anche un piccolo risparmio).
Quella deroga, risposta a una crescente domanda di inserimento che non poteva essere ingabbiata nel burocratico parametro dell’uno a 138, è diventata ormai una regola, tanto che oltre un terzo degli attuali posti di sostegno funzionanti è appunto in deroga.
Quest’anno su 75.611 posti di sostegno funzionanti, ve ne sono 26.930 in deroga (il 35,6% del totale). Ma, quel che è peggio, tutti quei posti sono occupati da personale precario.
Nel primo anno di applicazione di quella legge finanziaria la deroga era già del 17%, ma, come si vede, è più che raddoppiata nel quinquennio, rendendo, quanto meno, improprio chiamare ancora deroga qualcosa che è ordinario. Ma soprattutto la deroga, assurta a livelli quantitativamente così elevati, ha messo a nudo un problema di qualità dell’integrazione: il delicato processo di inserimento e di apprendimento del disabile può essere reso più difficile dal cambiamento ogni anno del docente che lo assiste?
L’aumento così elevato di disabili certificati dalle Asl sembra far capire che vi è oggi un mutato quadro clinico che chiede nuove condizioni di intervento del sostegno. E di conseguenza potrebbe richiedere di modificare e rendere più efficace la spesa che lo Stato sostiene per l’integrazione scolastica dei disabili.
La tabella con l’andamento dei posti di sostegno di diritto e in deroga nel quinquennio 1998-2003 è consultabile su http://www.tuttoscuola.com

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