La clausola di salvaguardia per i risparmi sull’istruzione resta o no?

L’interrogativo è legato a quella clausola di salvaguardia contenuta nell’art. 67 che al comma 1, lettera b) prevede: “Al fine di garantire l’effettivo conseguimento degli obiettivi di risparmio di cui agli articoli 47 e 66, in caso di accertamento di minori economie, si provvede: …. b) relativamente all’articolo 66, a ridurre le dotazioni complessive di bilancio del Ministero della pubblica istruzione, ad eccezione di quelle relative alle competenze spettanti al personale della scuola, in materia lineare, fino a concorrenza degli importi indicati dal comma 15 del predetto articolo.”
La Commissione Istruzione ha proposto l’abrogazione della clausola, diversi esponenti della maggioranza hanno fatto altrettanto, il relatore della commissione Bilancio ha presentato l’emendamento 66.236 che prevede: “All’articolo 67, comma 1, sopprimere le parole: e 66 e la lettera b)“. Tagli scongiurati per la scuola o, quanto meno, non impegnativi?
Il dubbio permane perché il Governo ha presentato in Commissione Bilancio un emendamento sull’art. 67, ma – e qui sta la sorpresa – non ne prevede l’abrogazione, bensì l’integrazione. Infatti testualmente propone di “…inserire dopo le parole personale della scuola le seguenti: e dell’amministrazione centrale e periferica della pubblica istruzione” (per evitare disparità di trattamento, motiva il Governo).
La clausola di salvaguardia, dunque, resterebbe e con essa i tagli di organico che, secondo il comma 15 dell’art. 66, dovrebbero assicurare risparmi per un importo non inferiore a 448,20 milioni di euro per il 2007, a 1.324,50 milioni per il 2008 e a 1.402,20 milioni a decorrere dal 2009 (in allegato l’elenco delle misure).
Cosa succederà in Aula? Il Governo porrà la fiducia dopo aver incluso nel maxi-emendamento le questioni controverse del settore scuola? Da domani ne sapremo di più.