
L’attentato di via Rasella fu un vero e proprio atto di guerra. Legittimo. E’ quanto ha stabilito la Cassazione nella sentenza n. 17172 con la quale ha confermato la condanna del ”Giornale” a pagare un risarcimento di 45mila euro nei confronti del leader gappista Rosario Bentivegna, diffamato, a parere della Suprema Corte, dagli articoli pubblicati nel 1996 dal quotidiano di via Negri, allora diretto da Vittorio Feltri.
Secondo la Suprema corte, ”il Giornale”, nello scrivere dell’attentato di via Rasella, “legittimo atto di guerra rivolto contro un esercito straniero occupante” e della rappresaglia delle SS alle Fosse Ardeatine, avrebbe utilizzato fatti “non rispondenti al vero” che ”non possono essere considerati di carattere marginale”. In particolare, l’attentato contro i tedeschi del battaglione ‘SS Bozen’, non era rivolto contro “vecchi militari disarmati”, ma contro “soggetti pienamente atti alle armi, tra i 26 e i 43 anni, dotati di sei bombe e pistole” e le vittime civili dell’attentato non furono sette ma due.
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