La bellezza salverà la scuola

La bellezza va rispettata e promossa e apprezzata, per questo con la buona scuola vogliamo far si che la storia dell’arte, l’educazione musicale e tutto il tema della bellezza, ritorni al centro delle competenze dei nostri studenti“. Cosí Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, a margine della premiazione del concorso ‘La via della Bellezza’ al Museo MAXXI di Roma.

Organizzata dal Miur e dal Cortile dei Gentili, come riferisce un servizio dell’agenzia Dire-giovani, l’iniziativa ha l’obiettivo di far dialogare le scienze umane, naturali e religiose e in particolare diffondere tra i giovani l’importanza del confronto e della condivisione.  Gli studenti, attraverso i loro lavori, hanno messo in luce le loro ‘vie della bellezza’, intesa come valore profondo legato a bontà, giustizia e verità.

Vorrei che voi vi sentisse in una casa che è la casa della creatività contemporanea in cui tutti i giorni architetti, designer e artisti si esercitano nella ricerca della bellezza” ha detto Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI, agli studenti presenti nella sala degli archivi del museo romano.

Presente alla premiazione anche Giuliano Amato in veste di Presidente della Fondazione ‘Cortile dei Gentili’. “Se un giorno qualcuno mi chiederà cosa è stato bello per me nella mia vita io dirà che, nella mia carriera di professore, il momento più bello è vedere la lampadina negli occhi dello studente a cui sto parlando che si accende perchè mi sta chiedendo una cosa che non sapeva e io provo a spiegargliela. Questo è il senso di questo premio – ha sottolineato Amato – La bellezza salverà ognuno di noi e la bellezza è dove ognuno di noi riesce a trovarla, dove c’è soddisfazione“.

Ai ragazzi presenti il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha chiesto di ricostruire con l’immaginazione una scena: “Una notte stellata, in un momento di silenzio, due persone un astronomo e un poeta guardano lo stesso panorama e tutti e due vedono la stessa cosa, il cielo. Ma vedono in realtà la stessa cosa dentro di loro? – ha chiesto Ravasi agli alunni – Lo scienziato vede la realtà come ci si presenta, il poeta cerca il senso, il significato. Sono due modi di conoscere, tutti e due veri anche se apparentemente diversi. Una è la via della scienza, l’altra è la via dell’arte e della bellezza“.