Italia: il concorso comunque paga

I dati e la previsione del concorso alimentano polemiche, ma riguardano problemi reali che vanno trattati con molta obiettività. Il fenomeno dell’esaurimento delle graduatorie è un problema importante e per alcune graduatorie antico. La questione di fondo è costituita dal fatto che molti laureati, oggi,  in assenza di qualsiasi procedura di selezione, arrivano al mondo della scuola privi di abilitazione, con un bagaglio di competenze non sempre adatto, ma soprattutto con un bagaglio minimo di esperienze lavorative.

Per la scuola media per la classe di concorso A059 (matematica, chimica, fisica naturale) in 80 province, per il conferimento delle supplenze annuali e delle supplenze fino al termine delle lezioni, si è fatto ricorso alla graduatoria d’istituto di III fascia (cioè i non abilitati).

Ancora più grave si presenta la situazione per la scuola secondaria superiore. Tutte le regioni per alcune significative classi di concorso dell’area tecnico-scientifica hanno fatto ricorso alle graduatorie d’istituto di III fascia dei non abilitati. Particolarmente critica la situazione delle classi A047 matematica e A049 matematica e fisica per le quali il ricorso alle graduatorie d’istituto ha una dimensione consistente in particolare per oltre 20 province del Nord.

Il quadro è eloquente. Laddove si è fatto ricorso alla graduatoria d’istituto dei non abilitati ossia ai laureati per attribuire incarichi d’insegnamento annuali o fino al termine delle lezioni significa che proprio per gli insegnamenti ai quali si chiede di rispondere alle nuove esigenze del mercato del lavoro, della realtà sociale, della competitività internazionale non si sono create le condizioni migliori  e determinati i prerequisiti per l’erogazione ottimale del servizio scolastico.

Il rischio che si corre è di pregiudicare la crescita del Paese ed il benessere di intere generazioni.