
Istruzione tecnica/5. Lombardia e Campania avranno le maggiori riduzioni di organico
Il dado è tratto e la sfida riformatrice dell’istruzione tecnica è stata lanciata con la prima approvazione dello schema di regolamento da parte del consiglio dei ministri di giovedì scorso.
Sono molte le novità contenute nel nuovo regolamento (flessibilità, laboratori, nuovi piani di studio), ma in questo momento l’attenzione è quasi tutta per l’imprevista drastica riduzione di organico che, anziché essere diluita con la prevista gradualità a cominciare dal primo anno, sarà invece immediata ed estesa ai primi quattro anni di corso, anche se non ancora riformati. Tutto ciò per rispettare i tetti di recupero di spesa quantificati dall’art. 64 della legge n. 133/08.
Dal 2010-11 andranno a riforma non solo le prime classi ma anche le seconde; entrambe passeranno dalle attuali 36 ore settimanali di lezione a 32 ore. Le terze e le quarte, anche se non riformate, passeranno anch’esse dal 2010-11 da 36 (e più) ore settimanali a 32 ore.
La riduzione di ore di docenza comporta una corrispondente sensibile diminuzione di organico, che Tuttoscuola ha stimato in almeno 7.200 cattedre che se ne vanno in un colpo solo.
Sulla base del numero attuale di classi degli istituti tecnici non ancora riformati, la Lombardia risulta essere la regione che perderà più docenti (1.076, pari al 15% del totale della cattedre che saranno soppresse), seguita dalla Campania (809 cattedre in meno, pari all’11,2% del totale). Seguono, per maggior numero di cattedre che verranno soppresse, la Sicilia (677) e la Puglia (614).
Come già avvenuto con la riduzione di organici della scuola primaria per il 2009-10, sarà ancora una volta il Sud ad avere il maggior numero di cattedre soppresse: saranno, infatti, 2.077 che rappresentano circa il 29% del totale di cattedre da sopprimere.
Seguono le regioni del Nord Ovest con 1.723 cattedre in meno, pari al 24% delle riduzioni di organico previste.
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