I dati sulle iscrizioni nelle scuole statali nel 2017/18 dicono che il 52,9% delle studentesse e degli studenti è iscritto ai licei, il 30,7% agli istituti tecnici e solo il 16,4% ai professionali. Nelle scuole paritarie la percentuale di iscritti ai licei sale addirittura al 74,2, il 18,1% sceglie gli istituti tecnici e appena il 7,7% si orienta verso gli istituti professionali. Mancano purtroppo dati distinti in base al genere.
C’è anche un altro aspetto che va tenuto presente nell’orientamento delle politiche per l’istruzione: dal 2013/14 ad oggi gli iscritti agli istituti professionali sono passati dal 19,9% al 16,2%. Un trend negativo che non si arresterà se non si deciderà di investire e di rendere attrattivo questo settore della formazione, dando qualità e stabilità.
Noi intendiamo rilanciare l’istruzione professionale statale e la formazione professionale a partire dai modelli che abbiamo già sperimentato con successo in Lombardia e in Veneto. Le direttrici di intervento saranno tre:
– la realizzazione di un efficace sistema fondato sull’alternanza scuola-lavoro e sull’apprendistato, che preveda periodi di formazione anche in contesti internazionali;
– la creazione di una crescente intersezione tra i due sistemi di formazione professionale, quello statale e quello regionale, rendendo reale la possibilità di passare da un sistema all’altro e di conseguire, dunque, qualifica e diploma per poi accedere all’istruzione terziaria;
– l’ampliamento dell’offerta formativa nella formazione terziaria, ossia in quella filiera di formazione alternativa e parallela all’università, composta da IFTS e ITS (Istituti Tecnici Superiori), con livelli occupazionali pari all’85%, con punte al 93%. Vogliamo rendere questi Istituti delle scuole di alta tecnologia e di ricerca applicata secondo l’esempio delle migliori esperienze europee.
Il nostro è un Paese manifatturiero, che ha un forte bisogno di figure professionali formate in stretto contatto con le imprese e con le vocazioni dei territori. Per questo l’istruzione professionale, con la sua filiera, non è solo un volano di opportunità per il futuro dei nostri giovani ma anche fattore di competitività per tutto il sistema Italia.
Vogliamo rilanciare e qualificare quel'”intelligenza nelle mani” di cui parlava Don Bosco.
Elena Centemero
Responsabile scuola e università di Forza Italia
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