Iscrizioni a scuola: uno slittamento inedito

Slittano i termini per le iscrizioni a scuola 2025/26. Sarà dunque possibile iscriversi alla scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I e di II grado, non più dall’8 al 31 gennaio 2025, ma dal 21 gennaio al 10 febbraio 2025. E l’ultimo giorno utile sarà il 10 febbraio, anziché il 31 gennaio, come aveva previsto la nota ministeriale 47577 del 26 novembre scorso.

Con la nota prot. 208 del 3 gennaio, la Direzione Generale per gli ordinamenti del Ministero dell’istruzione e del merito ha comunicato lo spostamento della data di iscrizioni per l’anno scolastico 2025-26 alle classi iniziali delle scuole di ogni ordine e grado.

Lo spostamento straordinario del termine di iscrizione, disposto all’ultimo momento (cinque giorni prima), non ha precedenti e riguarda non meno di un milione e 800 mila alunni (e famiglie).

Quale potrebbe essere la ragione di questa modifica dell’ultima ora, giustificata, come dice la nota, dalla necessità di consentire “alle scuole di effettuare una più ampia attività di orientamento e alle famiglie di avere più tempo per una scelta ponderata?”

La pubblicazione del decreto n. 7 del 3 gennaio per l’Attivazione di nuovi percorsi quadriennali sperimentali inerenti alla filiera formativa tecnologico-professionale per l’anno scolastico 2025/2026.

Per le istituzioni scolastiche statali e paritarie che intendono candidarsi a questa sperimentazione il decreto dispone che “Tutte le proposte di candidatura devono essere inoltrate, a pena di esclusione e secondo le modalità del comma 1, all’indirizzo di posta elettronica certificata tassativamente entro e non oltre le ore 23.59 del giorno 14 gennaio 2025”.

È evidente che il termine fissato al 14 gennaio impattava con i precedenti termini fissati per le iscrizioni dall’8 al 31 gennaio. Da qui lo spostamento al 21 gennaio. Anche se potrebbero esserci anche altri motivi per una decisione così drastica e insolita, tenuto conto che la “macchina” organizzativa per l’avvio del nuovo anno scolastico è molto complessa.

In cosa consiste la nuova riforma della filiera tecnologico-professionale 4+2, ad oggi ancora poco nota alle famiglie?

Avviata per formare tecnologi, ovvero figure professionali più specializzate con competenze solide e integrate, in grado di rispondere alle esigenze del mercato, la riforma disegna una riorganizzazione dell’istruzione tecnica e professionale in Italia, rafforzando il collegamento tra la scuola e l’impresa.

I percorsi hanno una durata complessiva di sei anni e sono suddivisi in due step: quattro anni di formazione tecnica o professionale e due anni integrativi con gli ITS Academy (gli istituti tecnologici superiori, post diploma o post laurea), in un continuum formativo tra scuola e formazione terziaria non universitaria. Grazie al modello 4+2, gli studenti dei percorsi quadriennali potranno accedere direttamente ai corsi degli ITS Academy; in alternativa, il percorso quadriennale conferisce un titolo di studio spendibile nel mondo del lavoro al pari di un diploma quinquennale e consente di iscriversi all’Università.

L’obiettivo è quello di offrire agli studenti una formazione vicina alle esigenze del mondo del lavoro che agevoli, al contempo, la prosecuzione degli studi nei percorsi di istruzione terziaria degli ITS, con il conseguimento finale, in soli sei anni, di un titolo di alta specializzazione tecnica.

La filiera 4+2 rappresenta una novità importante per il sistema di istruzione italiano – secondo paese manufatturiero in Europa – per rafforzare un secondo canale di pari dignità rispetto a quello dei licei e per creare quei profili tecnici qualificati che oggi non si trovano nel mercato del lavoro nelle quantità richieste.

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