Ipotesi per un programma/1. Che cosa c’è nel programma del PDL

Al primo punto del sintetico programma elettorale del PDL sta “la ripresa delle 3 i” (inglese, impresa, informatica, presentati in questo ordine): un richiamo allo slogan individuato da Forza Italia per le elezioni del 2001, ora rilanciato probabilmente anche perché non accompagnato – o solo parzialmente accompagnato – da risultati soddisfacenti nell’esperienza governativa del 2001-2006.

Al secondo punto sta la “difesa del nostro patrimonio linguistico, delle nostre tradizioni e delle nostre culture anche per favorire l’integrazione degli stranieri“, un obiettivo individuato probabilmente anche per venire incontro alle richieste della Lega e di AN.

Segue l’attuazione del disposto dell’art. 34 della Costituzione in favore degli studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi. Si accenna al fatto che ciò avverrebbe “per la prima volta in Italia“, ma la portata effettiva di questo punto non è chiaramente definibile: si tratta di capire se si intende procedere alla revisione sostanziale dell’attuale normativa sul diritto allo studio, che finisce per danneggiare i lavoratori dipendenti, anche con redditi bassi, privilegiando di fatto evasori ed elusori fiscali.

Il quarto e ultimo punto riguarda gli insegnanti, ed è la “commisurazione degli aumenti retributivi a criteri meritocratici con riconoscimenti agli insegnanti più preparati e più impegnati“.

Da notare che nel programma del PDL non c’è alcun riferimento alla riforma Moratti. Potrebbe essere un segno di disponibilità a non cancellare le modifiche introdotte da Fioroni, ripartendo dall’assetto ordinamentale attuale, magari unificando l’istruzione tecnica e quella professionale senza licealizzare tutta l’istruzione secondaria superiore e rafforzando, eventualmente, i “percorsi e progetti” previsti dalla Finanziaria 2007, fondendoli con i percorsi triennali di istruzione e formazione già realizzati nel quadro delle riforma Moratti e prorogati da Fioroni.