Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Io parlo italiano

A sfatare il luogo comune che vorrebbe l’extracomunitario che arriva dal Terzo mondo, per lo più in cerca di occupazione, una persona da civilizzare e alfabetizzare ci ha pensato il Ministero: un’indagine statistica su alcuni stranieri che hanno partecipato ad un progetto di istruzione e formazione a distanza per imparare la lingua italiana (presso i Centri Territoriali Permanenti per l’istruzione e l’educazione degli adulti) ha rilevato che circa il 52 per cento possedeva un titolo di studio equivalente al diploma o alla laurea. Il campione di studio riguardava adulti stranieri provenienti da 104 nazioni, con almeno 50 lingue diverse.
Il progetto, definito da un accordo tra RAI Educational e il ministero degli Affari sociali e sostenuto dal ministero dell’Istruzione, ha realizzato un’attività di formazione linguistica a distanza a favore di adulti stranieri mediante trasmissioni televisive con assistenza di docenti tutori. Se si pensa che essi rappresentano un piccolo campione di quei 62.500 adulti non italiani che, senza la formazione assistita a distanza del progetto “Io parlo italiano”, frequentano comunque corsi di alfabetizzazione primaria presso i Centri Territoriali, si può avere una prima idea più corretta di chi sia lo straniero che è tra di noi.

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