Interrogazione parlamentare sul contributo delle famiglie. Eluso il problema di fondo

Oggi alla Camera il sottosegretario Reggi ha risposto al M5S

Alla Camera il sottosegretario all’istruzione, Roberto Reggi, rispondendo all’interrogazione di parlamentari del M5S che avevano chiesto di intervenire e reprimere gli abusi di taluni capi d’istituto che imponevano ai genitori l’obbligo di versare il contributo alle scuole, ha ribadito, ancora una volta, che il contributo è volontario.

Ha altresì aggiunto che il Miur ha attivato un sistema di monitoraggio, affidato agli uffici scolastici regionali, per rilevare abusi e violazioni.

Ha precisato che “tale sistema sembra funzionare correttamente: risultano numerosi casi in cui, a seguito dell’intervento degli uffici del Ministero, le condotte improprie, denunciate dalle famiglie, sono state rapidamente corrette”.

Sia nelle interrogazioni dei deputati presentate a suo tempo che nella risposta ministeriale è stato, comunque, eluso il problema di fondo che è alla base dei comportamenti censurati: la pesante riduzione dei fondi del Miur per il funzionamento delle scuole.

Non intendiamo certamente assolvere i capi d’istituto che hanno forzato la mano alle famiglie, ma riproponiamo la questione di fondo: senza il contributo delle famiglie come farebbero le scuole ad assicurare il funzionamento del servizio?

In sede di replica l’on. Vacca (M5S), nel dichiararsi insoddisfatto della risposta, perché, a suo parere, i controlli sono insufficienti e superficiali, ha finalmente messo il dito nella piaga, dichiarando che “Il sottosegretario Reggi ha omesso il nodo centrale, quello dei tagli alla scuola che hanno ridotto il comparto in ginocchio, dando luogo anche agli abusi”.   

Per provare la grave insufficienza dei fondi che dovrebbero assicurare il funzionamento dei servizi, invitiamo le istituzioni scolastiche, per la pubblicazione sul sito di Tuttoscuola, a fornirci i dati di bilancio in proposito.