
Intelligenza artificiale/2. Il monito dell’ultimo Kissinger

Negli ultimi anni della sua lunga vita l’ormai quasi centenario Henry Kissinger, politico e diplomatico americano nato in Germania nel 1923 da una famiglia ebraica emigrata negli Stati Uniti nel 1938 per sfuggire alle persecuzioni razziali del regime hitleriano, si è occupato con passione e straordinario rigore intellettuale delle conseguenze derivanti per la storia e il destino del genere umano dall’impetuoso sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.
Frutto di questo suo profondo interesse sono due libri, scritti a breve distanza l’uno dall’altro tra il 2021 e il 2023, il primo in collaborazione con l’ex amministratore delegato di Google Eric Schmidt e l’informatico e decano del MIT Daniel Huttenlocher (L’era dell’Intelligenza artificiale, 2021), il secondo sempre con Schmidt e con Craig Mundie, imprenditore in campo informatico ma soprattutto capo ricercatore e consigliere della Microsoft fino al 2014 (Genesis: Artificial Intelligence, Hope and the Human Spirit, pubblicato nel 2024), volumi entrambi tradotti in italiano da Mondadori, il secondo col sottotitolo Come navigare nell’era dell’intelligenza artificiale.
I due volumi, solo apparentemente di contenuto pressoché identico, scaturiscono dal serrato dialogo tra gli autori, ma il contributo di Kissinger emerge con evidenza in tutti i punti in cui si parla di politica, di storia e di filosofia, soprattutto (ma non solo) nella sua dimensione etica. La differenza tra le due opere sta nella prevalenza che le riflessioni etico-filosofiche acquistano in Genesis, forse dovuta alle ulteriori problematiche di tipo morale e anche esistenziale poste dall’esplosione dell’Intelligenza Artificiale Generativa nel 2023, anno della morte di Kissinger (ChatGPT esordisce nel novembre 2022).
A suo giudizio va urgentemente affrontato a livello internazionale il problema del controllo dell’uso dell’IAG soprattutto in campo militare, e sarebbe “un grave errore presupporre che useremo questa nuova tecnologia per scopi produttivi più che per quelli potenzialmente distruttivi”. Ne va della stessa
sopravvivenza della specie umana. Occorre dunque definire nel più breve tempo possibile il carattere e la finalità della relazione tra l’uomo e le macchine, impedendo che sia l’Intelligenza Artificiale a scegliere al posto dell’uomo. Si tratta davvero di due libri potenti e di estrema attualità. (O.N.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via