
Indagini internazionali/3. Schleicher: servono ai decisori politici
Andreas Schleicher, Special Advisor sull’educazione del segretario generale dell’Ocse Angel Gurria, ha tracciato una vasta panoramica delle linee guida che ispirano l’azione dell’Ocse in campo educativo.
Anche Schleicher, come Hanushek, è persona di salde convinzioni e scarse incertezze. La sua tesi è che la valutazione sia necessaria per favorire i processi decisionali e che essa debba essere basata su evidenze, senza le quali non sarebbero possibili né la rendicontazione (accountability) né il miglioramento rispetto a obiettivi predefiniti: miglioramento che deve essere misurato con parametri certi, quantificabili.
Per soddisfare le esigenze di un corretto ed efficace processo decisionale i sistemi nazionali di valutazione devono avere un impianto sistemico, fondato su tre componenti valutative: la valutazione degli apprendimenti degli studenti, la valutazione degli insegnanti e dei capi di istituto e la valutazione dell’efficacia e dell’efficienza delle singole scuole.
La ricerca internazionale e i dati in possesso dell’Ocse concordano sul fatto che la valutazione degli insegnanti (che in Italia, come in altri Paesi, ma sempre meno, non è prevista) è uno strumento di fondamentale importanza per migliorare la qualità dell’insegnamento, ma dovrebbe a suo avviso essere accompagnata da misure volte a riconoscere e premiare le migliori performance.
Gli insegnanti dovrebbero però essere messi a conoscenza delle caratteristiche professionali a loro richieste per essere riconosciuti come insegnanti eccellenti: altrimenti mancherebbero i necessari criteri per effettuare una valutazione comparativa. Ciò che in Italia non è stato finora possibile.
Schleicher, a questo proposito, ha tuttavia manifestato interesse e apprezzamento per i sistemi di valutazione degli insegnanti incardinati all’interno della scuola, come quello sperimentato in Italia con il progetto ‘Valorizza’, messo a punto da Treellle con la Fondazione per la Scuola, e fondato su un approccio ‘reputazionale’, rilanciato in occasione del convegno del 12 dicembre da Attilio Oliva, presidente di Treellle.
Comunque gli strumenti utilizzabili per la valutazione degli insegnanti indicati dall’esperto dell’Ocse sono anche altri: dall’autovalutazione all’osservazione delle lezioni in classe da parte dei capi di istituto o di valutatori esterni (a condizione che conoscano a fondo le condizioni di contesto della scuola, altrimenti sarebbero controproducenti).
Per essere applicati in Italia in modo non arbitrario tali strumenti richiederebbero però che fosse definito in modo adeguato (cioè ampio, articolato, con descrittori di competenza) il profilo professionale dell’insegnante. Ma la via contrattuale non ha finora portato a questo risultato.
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