In Lombardia chiuse le scuole di secondo grado: solo Didattica a Distanza. Azzolina scrive a Fontana. Nel Lazio DaD al 50%

Oltre 15mila casi positivi registrati nelle ultime 24 ore. Il Covid-19 continua a mordere e le Regioni corrono ai ripari a partire da coprifuoco notturni e prime chiusure delle scuole. In Lombardia Fontana ha firmato nella serata dello scorso 21 ottobre un’ordinanza che infatti prevede il ricorso esclusivo alla Didattica a Distanza per le scuole secondarie di secondo grado. Ordinanza anche nel Lazio che però prevede la DaD al 50″, così come in Basilicata.

“Le scuole secondarie di secondo grado e le istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado – si legge nella nuova ordinanza della Regione Lombardia – devono realizzare le proprie attività in modo da assicurare il pieno svolgimento mediante la didattica digitale integrata (DDI) delle lezioni, qualora siano già nelle condizioni di effettuarla e fatti salvi eventuali bisogni educativi speciali”. Le restrizioni in tutta la regione saranno valide almeno fino al 13 novembre. Le scuole secondarie di secondo grado dovranno adottare la DDI a partire dal 26 ottobre.

Le secondarie superiori partiranno subito, ma la Regione Lombardia chiede però che anche le scuole degli altri livelli si preparino: “Agli altri istituti è raccomandato di realizzare le condizioni tecnico-organizzative nel più breve tempo possibile, per lo svolgimento della DDI”, si legge nell’ordinanza regionale. Contrario all’ordinanza di Fontana è il sindaco di Milano, Giuseppe Sala che dai microfoni di Rtl si dice annuncia un nuovo incontro oggi alle 13, in video, tra i sindaci e il presidente della Regione Lombardia. “Non ha senso in questo momento – spiega – bisogna alternare didattica a distanza e presenza nelle scuole. Così deve essere per tutti gli ordini di scuola. Siamo totalmente contrari, e lo vogliamo dire con chiarezza, alla sola didattica a distanza per le superiori. Ci opporremo”. Eppure l’ordinanza era stata condivisa con i sindaci, quindi cosa è successo? “L’ordinanza è uscita un po’ in velocità, noi sindaci l’abbiamo vista ma eravamo concentrati sul tema del cosiddetto coprifuoco, questa cosa ci è scappata – ammette il sindaco – e quando ce ne siamo accorti ci stiamo opponendo tutti”.

“In una fase così complessa per la Nazione, desidero invitarla a lavorare insieme a tutte le istituzioni coinvolte, per trovare soluzioni differenti da quella adottata, nel rispetto del diritto alla salute dei cittadini e del diritto allo studio dei nostri studenti e delle nostre studentesse”. Si conclude così la lettera inviata dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana che, nell’ordinanza regionale emanata ieri, prevede la didattica a distanza per tutti gli studenti delle scuole superiori lombarde a partire da lunedì prossimo. 

Altre regioni, tra le quali il Piemonte, la Liguria e l’Umbria, avevano previsto l’adozione della DaD al 50%, come in un primo momento la stessa Lombardia,  ma ora la situazione potrebbe evolvere rapidamente. Anche la regione Lazio ha deciso per la Didattica a Distanza al 50% per le superiori a partire dal 26 ottobre, escluso il primo anno.