Le associazioni inglesi no profit che si occupano di minori immigrati hanno in questi giorni lanciato l’ennesimo allarme: ci sarebbero centinaia di minori in condizioni critiche di esistenza privi di mezzi di sussistenza.

I minori arrivano in Gran Bretagna legalmente, ma poi non vengono registrati. Spesso non hanno un documento del proprio paese di provenienza oppure hanno un permesso temporaneo per visitare parenti o amici, ma poi non lasciano l’Inghilterra.

Birmingham, Leeds, Coventry, Nottingham, Newcastle, Liverpool, Oxford e Cardiff sono le città dove la situazione è più seria, ma è Londra l’area urbana dove più acuta è l’emergenza.

I minori non registrati sono di fatto invisibili per l’amministrazione, privi del diritto ad un riparo e all’istruzione. Finiscono spesso per vivere in strada, sopravvivendo con l’accattonaggio o finendo vittime dello sfruttamento criminale. La vita in strada logora la loro salute e ne spegne la speranza in una vita migliore

Alcune associazioni hanno dichiarato di aver soccorso, dato un rifugio in strutture protette o assistito legalmente quasi 600 minori. Ma si tratta solo della punta di un iceberg visto che questi sono i giovani che spontaneamente si sono rivolti alle associazioni o sono stati incontrati dagli operatori. Molti altri restano lontani da qualsiasi contatto.

.Afghanistan, Brasile, Cina, Giamaica, Nigeria, Iran, Iraq e la regione curda della Turchia, sono le zone del mondo da cui provengono principalmente i minori privi di una documentazione che ne attesti la presenza legale in Gran Bretagna.

Le stime dei ricercatori parlano di almeno 120mila giovani che vivono in questa condizione, per la maggior parte a Londra.

A ciò si aggiunge la pratica di alcune amministrazioni che, quando possono, dichiarano un’età superiore a quella che i minori realmente hanno per non affrontare la responsabilità di occuparsene.

La BBC ha trasmesso recentemente un’ampia inchiesta al riguardo, nella speranza di provocare una risposta concreta dal governo.