Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Il Vaticano è favorevole all’ora di religione islamica. Anzi no

Il Vaticano apre all’ipotesi di una ora di religione musulmana a scuola e, per bocca del cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio consiglio Giustizia e pace, sottolinea che, assicurando i debiti “controlli”, si tratterebbe oltre che di un “diritto” di un meccanismo che permetterebbe di evitare che i giovani di religione islamica finiscano nel “radicalismo”.

Le considerazioni del cardinale Martino, come si può notare, non sono di natura religiosa, ma politica e sociale. “Se si ammettono gli immigrati, essi vengono con la loro cultura e la loro religione e devono inculturarsi nel paese dove arrivano”, spiega il presidente del Pontificio consiglio Giustizia e pace ad ‘Apcom’. “Se scelgono di conservare la loro religione hanno diritto ad istruirsi nella loro religione”, afferma il cardinal Martino.

Il porporato non manca di sottolineare il rischio che, in assenza di un’ora di Corano a scuola, i ragazzi di religione musulmana scelgano una scuola confessionale a rischio di influenze radicali.

Già più di tre anni fa lo stesso cardinale si dichiarò favorevole a “un’ora di religione musulmana” nelle scuole pubbliche italiane, dove vi fosse un adeguato numero di studenti che ne facessero richiesta, suscitando polemiche per la sua apertura.

Il cardinale, parlando con i giornalisti a margine di un convegno, disse che “se in una scuola ci sono cento bambini di religione musulmana, non vedo perché non si possa insegnare la loro religione: questo è il rispetto dell’essere umano e il rispetto non deve essere selezionato“.

A proposito del principio di reciprocità il cardinale aggiunse anche che: “Se dicessimo di no in attesa che venga realizzato un trattamento equivalente per le minoranze cristiane nei Paesi musulmani, vorrebbe dire che ci mettiamo sul loro stesso piano. Ma l’ Italia è arrivata a punti tali di democrazia e di rispetto dell’altro che non può fare marcia indietro“.

Ma proprio ieri il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, si è detto contrario all’ora di religione islamica nelle scuole italiane. In un’intervista al Corriere della sera ha affermato: “L’ora di religione cattolica, nelle scuole di Stato, si giustifica in base all’articolo 9 del Concordato, in quanto essa è parte integrante della nostra storia e della nostra cultura. Pertanto, la conoscenza del fatto religioso cattolico è condizione indispensabile per la comprensione della nostra cultura e per una convivenza più consapevole e responsabile. Non si configura, quindi, come una catechesi confessionale, ma come una disciplina culturale nel quadro delle finalità della scuola. Non mi pare che l’ora di religione ipotizzata corrisponda a questa ragionevole e riconosciuta motivazione“.

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