Il sindacato alza il tiro: per il 2007 almeno 70 mila immissioni in ruolo

I posti promessi e programmati nel piano triennale per nuove assunzioni in ruolo di docenti statali sono, secondo la finanziaria, 150 mila da distribuire in tre anni, cioè 50 mila all’anno, oltre ad altri 20 mila posti per il personale Ata.
Il sindacato, però, forte del fatto che già attualmente sono vacanti 42.461 posti di docente e che se ne prevedono, secondo stime ministeriali, altri 23.417 nel 2007 per pensionamenti, ha chiesto che la prima tranche di immissioni in ruolo sia più robusta: almeno 70-80 mila posti di insegnante.
La richiesta è, per un verso, più che giustificata, perché sicuramente al prossimo gennaio, ultima porta utile per la pensione prima della riforma del 2008, saranno ben di più di 23.417 i posti lasciati liberi per pensionamento (addirittura forse più di 30 mila).
Per un altro verso, però, quella richiesta non si regge, perché buona parte della dote di quei 42.641 posti oggi vacanti, sarà già stata “mangiata” dai tagli, al punto che, se tutti i 35.760 posti da sopprimere che risultano dalla relazione tecnica alla finanziaria venissero effettivamente cancellati, la scorta attuale sarebbe ridotta a meno di 7 mila posti vacanti e disponibili.
Ridotta la dote di posti effettivamente disponibili, per raggiungere quota 70-80 mila posti vacanti per immettere in ruolo altrettanti precari, bisognerebbe che vi fossero dimissioni in massa dalla scuola con quote complessive pari a più di 60-70 mila pensionamenti, equivalenti al 10% del personale insegnante attualmente in servizio: un limite pressoché impossibile da raggiungere.
Oppure che i tagli di posti programmati dalla Finanziaria fossero del tutto virtuali…