Per il secondo anno consecutivo, come Tuttoscuola ha riferito la settimana scorsa, l’incremento percentuale dei posti di sostegno nelle scuole statali è risultato maggiore dell’incremento degli alunni con disabilità.

Ma non è questo l’unico elemento di novità del settore che risulta in veloce espansione con forti accelerazioni nel numero di alunni disabili inseriti e di docenti per il loro sostegno.

Confrontando la situazione complessiva di quest’anno scolastico rispetto a quella del 2009-10, a soli cinque anni di distanza, si ha la misura di questo radicale cambiamento.

Nel 2009/10, con una popolazione scolastica – dalla scuola dell’infanzia agli istituti superiori – di 7.804.711 studenti, gli alunni con disabilità erano stati 181.177 (2,3%), praticamente un disabile ogni 43,08 alunni.

Nel 2014/15, con una popolazione scolastica di 7.883.741 studenti, i disabili inseriti sono 217.203 (2,8%), per un rapporto di 36,30 alunni per ogni disabile inserito.

Mentre la popolazione scolastica nell’arco del quinquennio ha registrato un incremento dell’1% (79.030 alunni in più nell’arco di cinque anni), la percentuale degli alunni disabili è aumentata di quasi il 20% (36.026 in più).

Questo spiega la maggior densità di disabili (uno ogni 36) rispetto all’intera popolazione scolastica.

Ma, come si diceva sopra, le novità non si fermano qui.

I docenti di sostegno nel 2009/10 erano stati 90.031, per un rapporto di 2,01 alunni disabili ogni docente. Quest’anno i docenti di sostegno sono 117.673, per un rapporto sceso a un 1,85 disabili per docente.

Nell’arco di un quinquennio i docenti di sostegno sono aumentati di 27.642 unità, facendo registrare, rispetto alla dotazione del 2009/10, un incremento percentuale di quasi il 31%. 

I numeri e le variazioni intervenute (e la tendenza all’incremento sembra irreversibile), confermano che ormai siamo di fronte ad un importante microsistema, all’interno del più ampio sistema di istruzione, che ha bisogno di una governance appropriata.