
Il Progetto di Confindustria
Anche Confindustria ha presentato la scorsa settimana le sue proposte, due giorni prima della Cgil, in un documento altrettanto ampio intitolato ‘Progetto CONFINDUSTRIA per l’ITALIA: crescere si può, si deve’.
Se per la Cgil il punto di riferimento fondamentale, la variabile indipendente, è il lavoro, per l’organizzazione degli industriali l’idea guida, l’obiettivo prioritario, è quello della crescita economica. C’è però anche un breve accenno alle riforme scolastiche, così formulato in un paragrafo intitolato ‘Capitale umano’:
“Abolire il valore legale dei titoli di studio e rendere pienamente efficace la valutazione di scuola e università, liberalizzare le tasse universitarie e potenziare le borse di studio, rendere obbligatoria l’alternanza scuola-lavoro negli istituti professionali come in Austria, Germania e Svizzera, effettuare tirocini e praticantati durante i corsi universitari seguiti da tutor aziendali, favorire l’immigrazione altamente qualificata, riduzione di un anno, da 13 a 12 della durata del curriculum scolastico, equiparandola così a quella dei maggiori paesi europei”.
I punti di maggior contrasto con il Piano del lavoro della Cgil sono l’abolizione del valore legale dei titoli di studio e la proposta di “rendere obbligatoria l’alternanza scuola-lavoro negli istituti professionali”, che significherebbe in pratica, vista l’esperienza dei Paesi citati, adottare il modello cosiddetto ‘duale’ che implica una netta prevalenza del lavoro (circa 2/3) sulla formazione scolastica già in uscita dalla scuola media. Mentre la Cgil punta sull’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni.
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