Il Piano del lavoro della CGIL

Alla campagna elettorale, o quanto meno al confronto delle idee e delle proposte che caratterizza questa fase della vita politica italiana, partecipano anche le Parti sociali con le loro organizzazioni più rappresentative.

Venerdì scorso si è tenuta a Roma la Conferenza di organizzazione della Cgil nella quale il segretario generale del sindacato, Susanna Camusso, ha illustrato il ‘Piano del lavoro’ proposto dalla sua organizzazione. Nel Piano vengono indicate anche alcune riforme considerate essenziali per la riuscita complessiva dell’operazione. Tra queste anche quella dell’istruzione.

Dopo una premessa, nella quale si afferma che “La scuola pubblica, nazionale e laica è uno straordinario patrimonio del nostro Paese, entrato in sofferenza per effetto dei tagli e del disinvestimento”, il documento afferma che obiettivi della riforma sono:

innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni (rafforzamento del percorso da 0 a 18 anni e dell’istruzione tecnica);

– efficace contrasto alla dispersione scolastica;

– apprendimento permanente;

– una politica di diritto allo studio che faccia crescere gli iscritti all’università ed il numero di laureati;

effettiva gratuità dell’istruzione soprattutto per i primi anni obbligatori.

Il documento parla, come si vede, di innalzamento dell’obbligo scolastico (non “di istruzione”, che comprenderebbe anche i percorsi di istruzione professionale) a 18 anni. Su questo punto la Cisl ha già fatto sapere di non essere d’accordo.