
Il Parlamento si riprenderà il suo ruolo?
Una settimana densa di emozioni e di eventi di portata quasi storica quella che ci lasciamo alle spalle. Non solo papa Francesco, con le parole e i gesti, ci ha offerto una speranza di cambiamento e di nuovo slancio, ma anche i due presidenti delle Camere hanno contribuito ad elevare la tensione ideale verso nuovi valori etici e sociali.
Dopo la politica gridata delle settimane scorse, dopo certe cadute di stile con toni grevi, i discorsi dei due presidenti eletti al Senato e alla Camera hanno fatto respirare aria nuova alla politica.
Si possono non condividere tutti i contenuti dei discorsi di insediamento del senatore Pietro Grasso e dell’on. Laura Boldrini, ma non si può non convenire che abbiano toccato alcuni tra i problemi più sensibili della società civile attuale. “Facciamo di questa Camera la casa della buona politica” ha dichiarato la Boldrini alla fine del suo intervento.
Le opposizioni hanno giudicato troppo politico e poco istituzionale il suo discorso. Sotto un certo punto di vista la critica è fondata, ma, al di là dei contenuti, il lungo elenco di questioni scottanti rappresentato dalla Boldrini e accompagnato da lunghi applausi dalla maggioranza dei deputati, è sembrato anche un modo per affermare il prioritario diritto a legiferare da parte del Parlamento, da molto tempo mortificato da troppi decreti-legge da convertire.
Anche sulla scuola i provvedimenti più importanti degli ultimi anni, con l’eccezione della legge 170 sui DSA, sono passati attraverso decreti-legge predisposti dall’Esecutivo. Chissà se l’impasse attuale verrà superata.
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