Il parere del CNPI: la prova del fuoco

Se i decreti saranno varati, il ministro Moratti li sottoporrà preventivamente al CNPI. Dopo la bocciatura ad aprile del disegno di legge delega da parte dall’organo di rappresentanza che lo aveva ricevuto a giochi ormai fatti, questa volta la Moratti sembra infatti volersi premunire.
Ed essendo il CNPI espressione della scuola reale la sua analisi può concorrere a consolidare i contenuti della decisione. Certo, i tempi ristretti a disposizione giocano contro un esame approfondito.
Passando alle considerazioni sul piano organizzativo, bisogna innanzitutto distinguere se a settembre la sperimentazione partirà in poche scuole laboratorio, o se si mira a renderla diffusa sul territorio da subito. Nel primo caso, tutta quest’operazione così affrettata rischierebbe di assumere il sapore di un tentativo di salvare la faccia al Governo per il mancato avverarsi di quanto più volte annunciato: l’avvio di un nuovo modello già dal prossimo anno scolastico. Nel secondo caso ci sarebbe da preoccuparsi seriamente per il caos che si potrebbe generare tra poche settimane, a cominciare – se verrà confermata la partenza da subito degli anticipi – dalla riapertura delle iscrizioni in pieno agosto.
Resta il fatto che se la scelta di lanciare iniziative sperimentali fosse stata fatta qualche mese fa (almeno entro aprile o maggio), ora l’attuazione sarebbe meno affannosa. Con i genitori sotto l’ombrellone e le segreterie delle scuole chiuse, sarà piena emergenza. E una sperimentazione del genere non si improvvisa. Così rischia di nascere priva di spinta propulsiva.