Il giro di vite per l’ammissione agli esami: contenzioso in vista

Il ministro Gelmini ha difeso in questi giorni con molta determinazione la scelta di non ammettere all’esame di maturità gli alunni che abbiano anche un solo cinque in qualche materia. Una linea di rigore e di severità che è coerente con l’introduzione del voto di comportamento e con la previsione, prevista dalla stessa legge 169/2008, di non ammettere alla classe successiva o all’esame gli studenti che abbiano un voto di condotta inferiore a sei decimi.

La decisione, contenuta nel primo comma dell’articolo 6 dello schema di regolamento sulla valutazione approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri il 13 marzo e tuttora in attesa del parere del Consiglio di Stato, è arrivata come un fulmine a ciel sereno, perché nel precedente schema sottoposto a dicembre al parere del Cnpi non ve n’era traccia.

Le reazioni a quella ipotesi (per il momento non ancora in vigore) sono state di segno opposto ed è prevedibile che nei prossimi giorni si acuiscano ulteriormente.

Secondo i primi dati campionari degli scrutini del primo quadrimestre resi pubblici dal Miur alcune settimane fa, circa due terzi degli studenti del 5° anno delle superiori (oltre 420 mila nelle statali) anche quest’anno, come l’anno scorso, hanno almeno una insufficienza in qualche disciplina.

Supponendo che la metà di loro rimedi alle insufficienze in questi due mesi o poco più che mancano allo scrutinio finale, resta a rischio un terzo di loro: oltre centomila ragazzi. Cosa faranno i consigli di classe davanti a questo imprevisto rischio di “strage”? Procederanno comunque, o – come si sente dire in giro – adotteranno in molti casi il sei politico (simbolo dell’anti-rigore)?

Sul fronte degli studenti e delle famiglie è prevedibile una reazione di fronte a questo cambio di rotta a poche settimane dall’esame e un contenzioso pesante (anche perché la legge 169, da cui deriva il regolamento, non prevede di intervenire sull’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo, e il regolamento dovrebbe provvedere al solo “coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli studenti“, mentre così modifica una legge, la n. 1/2007 di Fioroni).

Crediamo che la proposta avanzata da esponenti del governo come il sottosegretario Giovanardi di rinviare l’applicazione del dispositivo al prossimo anno sia da condividere (per una ricostruzione delle regole sull’ammissione all’esame di maturità da Gentile a oggi, si veda tuttoscuola.com).