Il giallo della revoca dello sciopero scuola da parte del Garante

La revoca dello sciopero dell’8 giugno da parte della Commissione di garanzia è arrivato come un fulmine a ciel sereno in una situazione di rapporti politici e di relazioni sindacali poco sereni e propensi alla conflittualità. Ma cosa è successo? Cerchiamo di approfondire, cominciando dai termini di preavviso dello sciopero, previsti dalla legge.

“Al fine di consentire all’amministrazione o all’impresa erogatrice del servizio di predisporre le misure di cui al secondo comma ed allo scopo, altresì, di favorire lo svolgimento di eventuali tentativi di composizione del conflitto e di consentire all’utenza di usufruire di servizi alternativi, il preavviso di cui al primo comma non può essere inferiore a dieci giorni (legge 146/1990, art. 2)”.

Dai dati della Presidenza del Consiglio risulta che in data 26 maggio 2020 il sindacato ADL COBAS ha proclamato per il 5 giugno sciopero dell’intera giornata per tutto il personale della scuola. Data della comunicazione 27 maggio.

Dal 26 maggio al 5 giugno intercorrono esattamente dieci giorni: i tempi minimi di preavviso sono rispettati. Invece dal 27 maggio, data della comunicazione, i dieci giorni non ci sono, a meno che non venga compreso lo stesso giorno della comunicazione.

Il 29 maggio 2020 i principali sindacati della scuola proclamano lo sciopero della scuola per l’intera giornata dell’8 giugno. Dalla proclamazione alla data dello sciopero intercorrono i previsti dieci giorni. La comunicazione però viene inviata soltanto il 1° giugno. Se è questa la data che fa testo, i dieci giorni non ci sono; nel caso della proclamazione invece sì.

Giorno più giorno meno. Ma è proprio questa la ragione che ha determinato l’invito a revocare lo sciopero? No. La causa è un’altra.

C’è la Deliberazione 31 gennaio 2008 della Commissione di garanzia che dispone: “Tra l’effettuazione di uno sciopero e l’effettuazione del successivo, proclamati da soggetti sindacali diversi e che incidono sullo stesso servizio finale e sullo stesso bacino di utenza, deve intercorrere un intervallo minimo di almeno dieci giorni”.

Lo sciopero dei COBAS, dunque, ha bloccato lo sciopero dei sindacati più rappresentativi.

Ma forse ai sindacati non interessava tanto l’adesione (pressoché improbabile) del personale scolastico per l’8 giugno, quanto il segnale politico lanciato verso il Palazzo e verso il Governo.

Forse la revoca dello sciopero potrebbe non preoccuparli: il dissenso è stato formalizzato.