Il decennale delle prove Invalsi

Convegno a Roma il 4 e il 5 dicembre

Due giornate di approfondimenti e dibattiti sulla valutazione: nel corso della Conferenza “Il Decennale delle Prove INVALSI”, l’Istituto ha presentato i progressi compiuti e si è confrontato con le istituzioni competenti, gli esperti della valutazione e il mondo della scuola.  Presenti alla Conferenza delegazioni di circa 100 istituzioni scolastiche coinvolte in questi anni nelle sperimentazioni promosse dall’INVALSI.

Ha aperto i lavori della Conferenza Davide Faraone, Sottosegretario di Stato all’Istruzione: “Grazie all’INVALSI per le funzioni che svolge da tanti anni. Vi aspetta un grande lavoro nell’ambito dell’avvio del Sistema Nazionale di Valutazione, che prevede l’autovalutazione in tutte le scuole e l’introduzione della valutazione esterna, ed anche nell’ambito della riforma che stiamo promuovendo. Renderemo concreti i propositi del documento “La Buona Scuola”, perché vogliamo una scuola migliore per i ragazzi e le ragazze che la frequentano. Su questo ritengo che ci sia un grande terreno di collaborazione con l’INVALSI e per questo siamo impegnati a sostenervi recuperando le risorse necessarie.

L’INVALSI è un ente che cambia progressivamente in base all’esito delle ricerche che conduce” – ha dichiarato Anna Maria Ajello, Presidente INVALSI – “e che svolge una funzione di servizio alle scuole e alle istituzioni competenti. Con questa Conferenza abbiamo voluto superare l’inerzia della critica, per dare un pubblico riconoscimento del lavoro sin qui svolto e per stimolare un dibattito critico che ci aiuti a migliorare”.

Per Ajello: “I principali cambiamenti nelle Prove hanno riguardato il progressivo affinamento della metodologia sperimentale, il sempre più accurato aggancio con gli obiettivi delle Indicazioni nazionali, un aumento dei dati e della tipologia delle informazioni restituite alle scuole e un ingente impegno per la formazione ai docenti per una loro corretta interpretazione.”.

Carmela Palumbo, Direttore generale per gli ordinamenti scolastici del MIUR, ha illustrato le tappe con cui il sistema educativo è passato dall’introduzione delle Prove INVALSI in un ristretto campione di scuole alle rilevazioni nazionali censuarie, fino all’autovalutazione delle istituzioni scolastiche al via in questo anno scolastico: “Sulle rilevazioni degli apprendimenti c’è sempre stata una grande continuità con molti Ministri dell’Istruzione diversi. Nel tempo, inoltre, sono stati ampliati gli ambiti della valutazione.

Secondo Palumbo, una scelta decisiva è stata “Il passaggio dalla sola elaborazione campionaria alle rilevazioni censuarie, che ha rappresentato un cambio di passo decisivo perché ha fornito alle scuole uno strumento utile per riflettere sul proprio lavoro. Il progressivo aggancio delle Prove agli obiettivi di apprendimento previsti dalle Indicazioni nazionali permette di considerare i risultati delle rilevazioni come elemento – non unico e non esclusivo – per la valutazione delle scuole.”

È intervenuta anche la Sen. Francesca Puglisi, Responsabile Scuola del  Partito Democratico: ”Voglio innanzitutto testimoniare alle lavoratrici e ai lavoratori dell’INVALSI l’impegno della VII Commissione Camera per recuperare le risorse per la loro stabilizzazione e per sostenere il Sistema Nazionale di Valutazione all’interno della legge di stabilità. Riconosco all’INVALSI un grande impegno per migliorare la comunicazione con le scuole. Siamo convinti che le Prove non servano per punire, ma per sostenere il miglioramento.”

Nel corso dei lavori è stata ricordata la prof. Daniela Bertocchi, per molti anni collaboratrice di altissimo livello dell’Istituto, esperta nel campo della valutazione degli apprendimenti di italiano, recentemente scomparsa.