Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Il Corano a scuola?/4. La via della storia delle religioni

La polemica suscitata dalle dichiarazioni del cardinale Martino hanno ridato vigore ad una vecchia proposta degli ambienti laici di sostituire l’insegnamento della religione cattolica (e, ora, anche di altre religioni) con l’insegnamento delle religioni.
È d’accordo il mondo islamico, dall’ex ambasciatore Scialoja, rappresentante in Italia della Lega Musulmana mondiale, a Pallavicini, vice presidente della Comunità religiosa islamica italiana.
La pensano nello stesso modo diversi esponenti dell’Unione, dal segretario di Rifondazione Fausto Bertinotti, a Paolo Cento (Verdi), che definisce “un atto di pluralismo culturale apprezzabile” l’apertura del Cardinal Martino, al radicale Daniele Capezzone che aggiunge: “sarebbe comunque meglio che certi privilegi venissero superati per tutti“.
D’accordo anche Enrico Boselli (Rnp), che, come Emma Bonino, propone il superamento del concordato e Aly Baba Faye, responsabile nazionale immigrazione dei Ds, secondo la quale il compito principale della scuola pubblica di uno Stato laico deve rimanere quello di “educare e formare buoni cittadini“.
Anche Enrico Panini, segretario della Flcgil, è per l’insegnamento della storia delle religioni, perché in uno stato laico l’insegnamento di qualsiasi religione non può trovare spazio all’interno dell’orario scolastico.
Sarebbe piuttosto necessario – conclude Panini – prevedere un insegnamento di storia delle religioni, unico spazio utile per il confronto“.

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