Il contratto mette in pericolo le attività opzionali della riforma

Nella prima classe della nuova scuola media, a riforma da settembre, vi saranno riduzioni di orario di alcune discipline; i docenti interessati completeranno l’orario di cattedra mediante utilizzazioni nelle attività opzionali: parola di decreto legislativo 59/2004 e di circolare 29/2004 di applicazione.

Questo utilizzo delle ore eccedenti per effetto della diminuzione oraria di alcune discipline (italiano, educazione tecnica, lingua straniera) è anche l’unica via per consentire la realizzazione delle attività opzionali aggiuntive alle ore obbligatorie di lezione, ma ….

Ma a rompere le uova nel paniere è arrivato il contratto integrativo sulle utilizzazioni che sindacati e Miur hanno firmato il 25 giugno e che, all’art. 6, disciplina nelle prime classi di scuola media (quelle a riforma) l’impiego delle ore eccedenti in modo diverso da quello previsto dalle disposizioni.

Il contratto, riferendosi al personale docente che, in attuazione della normativa vigente (riforma compresa), consegue una riduzione dell’orario obbligatorio d’insegnamento, prevede che esso completi il proprio servizio con ore appartenenti alla propria classe di concorso comunque disponibili nella scuola. Prima, dunque, l’impiego in ore obbligatorie in altre classi e poi, se ne resta, impiego negli insegnamenti opzionali. Attività opzionali declassate?

Il contratto prevede poi una serie di possibilità per coprire le ore disponibili poi conclude disponendo che “ove non ricorra la predetta ipotesi, si procederà all’utilizzo dello stesso personale, sino al completamento dell’orario obbligatorio di servizio, per iniziative di arricchimento dell’offerta formativa, salvo l’obbligo della copertura delle supplenze brevi e saltuarie“.

Prima però di essere utilizzato per iniziative di arricchimento dell’offerta formativa (una strana formula per parlare di attività opzionali) i docenti con residuo di orario di cattedra devono essere impiegati per le supplenze brevi e saltuarie! Ma le attività opzionali, a questo punto, chi le farà? Come si potrà dare certezza del loro svolgimento settimanale se i docenti preposti verranno chiamati in supplenza?

L’opzionale diventa eventuale. Così è se vi pare.