
Il 4+2 cresce, ma per ora non sfonda. Basterà alle imprese?

L’impegno del ministro Valditara a sostegno del modello 4+2, una riforma simbolo del suo mandato, prosegue con ulteriori interventi. Dopo aver accolto con soddisfazione l’esito delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico 2025/26, che hanno visto i corsi autorizzati passare da 225 a 628 e gli istituti coinvolti da 180 a 396, il ministro ha firmato lo scorso 22 maggio un decreto che stanzia altri 151 milioni, nell’ambito del PNRR, finalizzati a potenziare i PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) volti a promuovere esperienze all’estero degli istituti tecnici e professionali e degli Istituti che hanno aderito al 4+2.
L’avviso pubblico per l’adesione delle scuole interessate – un passaggio necessario per attivare l’iniziativa – sarà pubblicato nei prossimi giorni, sul sito del MIM, nell’apposita sezione dedicata al PNRR (https://pnrr.istruzione.it/). I fondi stanziati con questo provvedimento vanno ricondotti al “Piano Scuola 4.0” finanziato dal PNRR, che ha previsto la cospicua somma complessiva di 2,1 miliardi di euro per la creazione di 100.000 classi innovative e laboratori per le professioni digitali del futuro in particolare per la creazione di spazi fisici e digitali di apprendimento innovativi, arredi e attrezzature, con una quota parte destinata al supporto dei PCTO.
“Continua l’investimento nella scuola per fornire agli studenti stesse opportunità di successo formativo e di crescita”, ha detto Valditara, “Investire nell’orientamento e nelle esperienze all’estero è un segnale importante che pone al centro lo studente, valorizza e favorisce scelte consapevoli per il percorso di studi e di lavoro”.
Va tenuto presente, peraltro, che il totale degli studenti coinvolti nel 4+2 è ancora modesto, perché parliamo di poco più di 8.000 iscritti su un totale di quasi 250.000 complessivamente iscritti agli istituti tecnici e professionali, i cui corsi quinquennali necessiterebbero a loro volta di un forte rilancio, come sottolineato su Tuttoscuola da un esperto di istruzione tecnica come l’ing. Valerio Ricciardelli. Ma per il ministro si tratta comunque ormai di una “realtà consolidata”.
Prosegue invece, sia pure con un lieve aumento, la marcia dei licei (invano contrastata nel tempo da governi di destra e sinistra), che passano dal 55,63% al 56%. Quello del Made in Italy però non decolla, con poche centinaia di iscrizioni.
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