
Filiera 4+2 /1. Un’autostrada verso un lavoro qualificato che può gonfiare le vele dell’economia

È corsa contro il tempo per una delle più ambiziose riforme del sistema di istruzione degli ultimi anni, la cosiddetta filiera formativa tecnologico professionale (4+2). Si tratta della “quinta gamba” del sistema di istruzione accanto ai licei, agli istituti tecnici, agli istituti professionali, ai percorsi IeFP di competenza regionale.
È l’avvio di un vero sistema TVET (Technical and Vocational Education and Training) italiano, paragonabile a quelli consolidati di altri Paesi. L’obiettivo è di offrire agli studenti una formazione ricercata dal mondo del lavoro che agevoli, al contempo, la prosecuzione degli studi nei percorsi di istruzione terziaria degli ITS, con il conseguimento finale, in soli sei anni, di un titolo di alta specializzazione tecnica.
In data 2 gennaio 2025 è stato pubblicato sul sito del Ministero il Decreto ministeriale 256 del 16 dicembre 2024 attuativo dell’art. 25 bis, comma 2 del DL 144/2024 relativo alla sperimentazione della filiera per l’anno scolastico 2025-2026, e subito dopo il relativo avviso nazionale di selezione pubblica, inviato a tutti gli istituti tecnici e professionali interessati.
Ma in cosa consiste la filiera 4+2, e perché dovrebbe essere considerata con molta attenzione da tutte le famiglie?
Avviata per formare tecnologi, ovvero figure professionali più specializzate con competenze solide e integrate, in grado di rispondere alle esigenze (oggi in troppi casi insoddisfatte) del mercato, la riforma disegna una riorganizzazione dell’istruzione tecnica e professionale in Italia, rafforzando il collegamento tra la scuola e l’impresa. La filiera 4+2 infatti è costituita da scuole, enti di istruzione e formazione professionale, ITS Academies, aziende (è possibile la partecipazione anche dei CPIA, i Centri per l’istruzione degli adulti), che si alleano per offrire percorsi altamente specializzati e qualificati.
I percorsi hanno una durata complessiva di sei anni e sono suddivisi in due step: quattro anni di formazione tecnica o professionale e due anni integrativi con gli ITS Academy (gli istituti tecnologici superiori, post diploma o post laurea), in un continuum formativo tra scuola e formazione terziaria non universitaria. Grazie al modello 4+2, gli studenti dei percorsi quadriennali potranno accedere direttamente ai corsi degli ITS Academy; in alternativa, il percorso quadriennale conferisce un titolo di studio spendibile nel mondo del lavoro al pari di un diploma quinquennale e consente di iscriversi all’Università.
Insomma, attenti a giocare con i numeri, perché è sempre una questione di prospettiva: per chi punta sulla tecnologia e sulla specializzazione tecnica, non si tratta di una scelta al ribasso (4 anni invece di 5), ma si intraprende un percorso di 6 anni, perfettamente integrato (sin dal primo anno gli studenti costruiranno le basi di competenze che saranno funzionali al percorso di istruzione superiore che faranno da maggiorenni, frutto di una coprogettazione tra scuola, ITS Academy e gli altri attori). Questo percorso porta a un titolo accademico terziario (cioè equivalente a quello universitario). Imboccano così un’autostrada verso un lavoro qualificato, che si raggiungerà due o più anni prima rispetto al percorso classico (ciclo secondario quinquennale e corso universitario di tre-cinque anni in media). Salvaguardando la possibilità di scegliere, se vorranno, l’università dopo il diploma secondario superiore o dopo l’ITS. Senza considerare che un percorso di 5 anni frutto di una scelta errata si può rivelare un fallimento, come troppo spesso accade nei percorsi ordinari dell’istruzione tecnica e ancor più professionale: i tassi ancora altissimi di dispersione scolastica e i milioni di giovani Neet a braccia conserte devono essere un monito da avere ben presente quando si compie la scelta di studi dopo la terza media.
La filiera 4+2 rappresenta una novità importante per il sistema di istruzione italiano – secondo paese manufatturiero in Europa – per rafforzare un secondo canale di pari dignità rispetto a quello dei licei e per creare quei profili tecnici qualificati che oggi non si trovano nel mercato del lavoro nelle quantità richieste, favorendo l’occupabilità.
Per approfondimenti:
Filiera 4+2 /2. La sperimentazione durerà 6 anni, rinnovabili
Filiera 4+2 /3. Un’operazione complessa e sfidante
Filiera 4+2 /4. Quel fabbisogno insoddisfatto di competenze tecniche di grado medio-alto
Filiera 4+2 /5. Pioggia di fondi per Campus didattici e Laboratori innovativi
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