I soldi per il contratto ci sono. Forse

Le trattative per il contratto della scuola si sono interrotte da tempo e si annuncia imminente lo sciopero generale della categoria per protestare contro l’esasperante controllo delle risorse da parte del ministero dell’economia.
Sotto controllo sono finiti i conti del ministero dell’Istruzione per quegli asseriti risparmi di sistema da destinare al contratto.
I tecnici dei due ministeri sono ormai arrivati al termine delle verifiche e, da voci attendibili, sembra proprio che sostanzialmente abbiano accertato che i conti tornano e le risorse già annunciate dal ministro Moratti ci sono davvero.
Se nei prossimi giorni la riserva posta verrà definitivamente sciolta, le trattative all’Aran potrebbero riprendere e lo sciopero proclamato dai sindacati confederali e dallo Snals (Gilda è rimasta in attesa) potrebbe essere revocato.
L’aumento medio pro capite dovrebbe essere molto più alto di quello ottenuto pochi giorni fa dai ministeriali che, alla media di 105 euro di aumento al mese (circa 200 mila vecchie lire), hanno aperto la stagione della sottoscrizione dei contratti nei comparti pubblici.
La Confindustria, che ha già criticato la spesa, ritenuta eccessiva, per il contratto dei 250 mila dipendenti dei ministeri, si prepara a rinnovare le sue riserve per il contratto della scuola, nel caso non vedesse corrisposto agli incrementi un impegno al rinnovo sostanziale del servizio scolastico, soprattutto per gli istituti superiori. In attesa della riforma del sistema.