
I saluti di Ciampi per la Giornata mondiale dellInsegnante
Con i saluti personali del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, uniti agli auguri di buon lavoro, si è tenuto a Roma il Convegno nazionale, “Insegnanti di qualità per una Scuola di qualità“, organizzato dal SAM Gilda e dalla Gilda degli insegnanti del Lazio, proprio il 5 Ottobre 2004, giorno in cui si festeggia la Giornata mondiale dell’insegnante.
Così il Presidente della Repubblica – informa un comunicato della Gilda – ha voluto salutare i convegnisti: “L’alto e nobile compito degli insegnanti e il loro impegno si rivelano oggi determinanti nel processo di rinnovamento che il sistema scolastico deve affrontare.
La Scuola italiana ha grandi tradizioni: le innovazioni si inseriscono in un solco di continuità che è testimonianza del legame fra le generazioni.
Con i sentimenti di vivo apprezzamento per il lavoro che gli insegnanti italiani svolgono con capacità e spirito di servizio rivolgo a tutti presenti un augurio di buon lavoro e un saluto cordiale“.
Dopo che Rino Di Meglio, segretario nazionale del SAM e Daniele Amodeo, coordinatore regionale del Lazio, hanno aperto il convegno, sono intervenuti Alessandro Ameli, coordinatore nazionale della Gilda, Francesco De Sanctis, direttore generale dell’ Ufficio scolastico della Regione Lazio, Franca Ferrara, responsabile Cultura di Rifondazione Comunista Dora Liguori, segretaria generale dell’ UNAMS, Marilena Cavallaro del COSSMA e il senatore Giuseppe Valditara, membro della commissione Pubblica Istruzione e Cultura del Senato, responsabile Nazionale Scuola di Alleanza Nazionale.
Poi, introdotti da Teresa Ros – docente e formatrice- i due relatori : il professor Franco la Rocca, ordinario di Pedagogia speciale presso l’ Università di Verona e Carla Xodo, direttore del Dipartimento di Scienze dell’Educazione, presso l’Università degli Studi di Padova.
Con diversi accenti, tutti gli interventi hanno affrontato il tema degli Insegnanti nella Scuola che cambia.
Varie sono state le chiavi di lettura e le proposte presentate, che hanno spaziato dalla convinzione che la funzione docente sia ancora una chiave di volta del sistema di istruzione ( Ameli, De Sanctis, Liguori, Cavallaro, Ferrara, Valditara), all’analisi dei mutamenti degli sfondi sociali, politici, culturali che dovrebbero imporre una vera e propria svolta nel modo e nell’essere “docente” (La Rocca), alla inderogabile necessità di rendere socialmente visibili contorni, aspetti e valore della professionalità docente, anche attraverso la definizione di un Codice etico della professione (Xodo).
Tuttavia, un elemento ha trovato concordi sia i relatori che i colleghi intervenuti al dibattito: il fatto che la libertà d’ insegnamento – costituzionalmente riconosciuta – rappresenti ancora e soprattutto sia la condizione principale per un futuro in cui i giovani possano partecipare al processo di elaborazione culturale sia la garanzia fondamentale per la formazione umana e critica della loro personalità.
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