Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

I precari del sostegno li trovi (soprattutto) al Nord

Il 70% dei posti di sostegno in organico di diritto (posti stabili con docenti titolari di ruolo o con contratto annuale) e il 30% in situazione di fatto con posti coperti da docenti con contratto a tempo determinato fino al termine delle attività.

Stabili i primi, precari  i secondi. Con i primi che assicurano continuità didattica.

È questo il nuovo quadro degli organici dei docenti di sostegno, definito per il 2010-11 dal Miur, in ossequio alla legge finanziaria 2008 (Governo Prodi e ministro dell’istruzione Fioroni) che per questo settore ha cercato di realizzare la stabilizzazione.

L’obiettivo del 70% di stabilizzazione degli organici di diritto è stato raggiunto gradualmente nell’arco di tre anni, ma con notevoli differenze tra territorio e territorio, come documenta il dossier di Tuttoscuola, commentato oggi da un servizio speciale del Corriere della sera che riporta i dati elaborati dalla nostra rivista: “questa percentuale sale all’89% in Campania e in Sardegna e crolla al 56% in Lombardia e in Veneto, si impenna al 91% in Basilicata e precipita al 55% in Emilia Romagna”.

Effettivamente è proprio così: la stabilizzazione dei posti ha privilegiato, oltre il previsto 70%, le aree meridionali, mentre ha lasciato la precarietà dei posti, ben oltre il previsto limite del restante 30%, nelle aree settentrionali.

Infatti, dei 30mila posti di sostegno previsti per le regioni settentrionali, più di 13.600 (il 41,3%) saranno quest’anno assegnati a docenti con contratto a tempo determinato fino al termine delle attività didattiche (30 giugno), invece dei 9.900 spettanti secondo la quota del 30%. Una differenza di 3.700 posti che vogliono dire altrettanti posti precari più del dovuto (11,3%).

Nelle aree meridionali e nelle Isole, invece, la stabilizzazione è molto maggiore, rispettivamente con l’84% e il 75%. In queste aree, dei 40.500 posti di sostegno complessivamente assegnati, soltanto 7.700 sono precari (19%), contro i 12.100 che, in base alla ripartizione del 30%, sarebbero spettati. La differenza di 4.600 posti è andata a favore di posti fissi e stabili che saranno coperti da docenti di ruolo o con contratto annuale.

Tutti i dati, con molte altre informazioni e analisi sul sostegno ai disabili nella scuola italiana, sono riportati nel dossier di Tuttoscuola, scaricabile gratuitamente da questo sito.

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