I nuovi compiti dell’INVALSI

L’obiettivo strategico della attività valutativa affidata all’INVALSI è quello di armonizzare e migliorare la qualità del sistema educativo e formativo italiano nel suo insieme, tenendo presente il contesto internazionale da una parte, e la prospettiva dell’apprendimento in tutto l’arco della vita dall’altra.
Tra le attività che saranno espletate dal futuro istituto, oltre alla generalizzazione delle verifiche periodiche e sistematiche, già in corso di sperimentazione da alcuni anni attraverso la somministrazione di prove oggettive (Progetti Pilota 1, 2 e 3: quest’anno oltre 9000 scuole hanno chiesto di partecipare al progetto), c’è la predisposizione e la gestione delle prove a carattere nazionale che dovranno essere sostenute dagli allievi candidati agli esami di Stato al termine dei due cicli nei quali è ora suddiviso il sistema italiano di istruzione e formazione (dopo i primi 8 anni e dopo gli ulteriori 5 anni di istruzione secondaria superiore).
A tal fine l’INVALSI provvederà alla formazione delle competenze in campo valutativo che dovranno essere possedute dai docenti e dai dirigenti scolastici ai diversi livelli, anche ai fini dell’autovalutazione di istituto.
Per poter svolgere nelle migliori condizioni tecniche e scientifiche questi suoi compiti, che comportano anche la definizione di una serie di standard di apprendimento per i diversi settori e livelli del sistema formativo, l’INVALSI svolgerà una intensa attività di ricerca, che si svilupperà anche attraverso la partecipazione a progetti di ricerca europei e internazionali in campo valutativo. Sullo stato del sistema nazionale italiano di istruzione e formazione, così come risulta alla luce delle attività valutative effettuate dall’INVALSI, sarà realizzato e pubblicato un rapporto annuale. E’ infine previsto che il Ministro presenti al Parlamento una relazione, con cadenza triennale, sugli esiti della valutazione nazionale del sistema di istruzione e formazione professionale.