I maestri cattolici per una professione protagonista

L’Aimc, Associazione italiana dei maestri cattolici, ha celebrato a Roma, all’inizio dell’anno, il suo XVIII congresso, incentrato sul tema “Cittadinanza dell’etica, garanzia di futuro“.
A causa anche delle festività e del particolare momento di una scuola con i suoi operatori in vacanza, il congresso non ha avuto forse l’attenzione che meritava.
Lo stesso ministro Moratti, lasciando un po’ delusi gli oltre 250 congressisti presenti, si è limitata a inviare una lettera personale, senza farsi rappresentare da nessuno.
Sono sembrati lontani i tempi in cui questa associazione – fondata nel 1945 e che ha visto alla sua presidenza personalità di spicco del mondo politico e culturale, come, ad esempio, i sottosegretari alla P.I. on. Badaloni e sen. Buzzi – era protagonista della politica scolastica per la scuola elementare e un punto di riferimento autorevole per l’innovazione e la qualificazione del sistema scolastico.
Molti interventi dei congressisti hanno messo in evidenza una forte determinazione per rilanciare la funzione docente secondo alti valori etici e professionali. Il congresso si è concluso con l’approvazione di un’articolata mozione che, nel fare richiamo ai tratti identitari dell’Associazione di professionisti della scuola di ispirazione cattolica, ha delineato le prospettive di impegno al servizio della scuola e della società italiana.
Il nuovo Consiglio dell’Associazione ha confermato alla presidenza dell’Aimc Mariangela Prioreschi per il prossimo quadriennio.
Quanto prima il consiglio procederà a definire il gruppo dirigente dell’Associazione, impegnata a sostenere il protagonismo della professione docente, che vive indubbiamente una fase di lunga e profonda crisi. Auguri.