I guai della scuola di oggi vengono dalla prima Repubblica?

Panebianco sul Corriere contro i nostalgici della prima Repubblica

In un servizio su “Il Corriere della sera”, Angelo Panebianco si rivolge ai nostalgici della prima Repubblica che, a proposito di politica, forse pensano a quegli anni come un’età dell’oro, un’età felice che – precisa l’editorialista – non però è mai esistita.

E della prima Repubblica Panebianco individua quelli che a suo parere sono stati i quattro disastri maggiori lasciatici in eredità: l’instabilità dei governi per l’assenza di alternanza, la pubblica amministrazione utilizzata per assorbire manodopera intellettuale, il colossale debito pubblico.

Quarto disastro, secondo Panebianco, è quello della scuola.

Con lo stesso cinismo venne sempre trattata (dai democristiani, in primo luogo) la scuola.

Usata per lungo tempo soprattutto come strumento di organizzazione di clientele – prosegue – dopo il ’68 diventò la principale sede di uno strisciante “compromesso storico”: il clientelismo democristiano si acconciò a convivere con la demagogia sindacale e con gli ideologismi anti-sistema di tanti ex-sessantottini diventati insegnanti.

Chi vuol capire quali siano le cause degli attuali guai della scuola – conclude Panebianco – è al quarantennio della prima Repubblica che deve guardare“.