I dirigenti non saranno più soli nella contrattazione con le RSU
Il dirigente scolastico che si confronta con le RSU d’istituto e con i sindacati esterni può avvalersi della collaborazione e dell’assistenza del personale della propria segreteria per il disbrigo delle procedure (supporto amministrativo, verbalizzazioni)?
Diversi dirigenti scolastici hanno avuto e hanno tuttora vita difficile, perché secondo alcuni sindacati (e secondo le RSU che a questi si ispirano) non possono partecipare alle trattative di istituto persone non previste dal contratto in materia di composizione delle delegazioni trattanti.
Vi sono anche sindacati ed RSU più “tolleranti”, ma quasi sempre sembra si tratti di concessione più che di un diritto del dirigente.
Ipotizzare poi che il dirigente, su alcune materie un po’ complesse, possa avvalersi di esperti esterni sembrava proprio inimmaginabile.
Invece si può: il dirigente può avvalersi dell’assistenza del personale del proprio ufficio o di altri uffici dell’Amministrazione. Lo dice l’Aran, l’Agenzia delle Rappresentanze negoziali che nel suo “testo unico” sulle relazioni sindacali, oltre a prevedere espressamente la presenza di personale a supporto dell’attività del dirigente che contratta, prevede anche che “se la complessità della materia lo richiede nulla vieta all’Amministrazione di avvalersi di consulenti ed esperti esterni, che tuttavia non si possono sostituire alla delegazione di parte pubblica trattante nella conduzione del negoziato”.
I sindacati e le RSU non possono invece avvalersi di propri esperti esterni. Infatti, ricorda l’Aran, “I CCNL non prevedono nella delegazione trattante di parte sindacale la figura del “consulente”, né la presenza di altre figure oltre ai dirigenti sindacali accreditati”.
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