I bambini non vaccinati possono essere ammessi a scuola? Prosegue il dibattito

Entra nel vivo la discussione riguardante la possibilità di negare l’accesso a scuola dei bambini non vaccinati. Uno degli aspetti più dibattuti è relativo al fatto di poter considerare una libera scelta il fatto di non vaccinare i propri figli, esponendo sia loro, sia i propri compagni di classe, al rischio di contagio.

In Italia, l’obbligo di vaccinarsi per poter essere iscritto a scuola decadde nel 1999, dopo che per trent’anni era invece indispensabile per l’iscrizione.

Se il certificato di vaccinazione non viene presentato i bambini sono comunque ammessi alla scuola dell’obbligo e agli esami. E’ quanto prevede il decreto pubblicato nell’ultimo numero della Gazzetta Ufficiale del 15-10-1999 , “Decreto del Presidente della Repubblica del 26 gennaio 1999, n.355”.  

Le regole che permettono di essere ammessi a scuola senza certificato di vaccinazione entrarono in vigore dopo cinque anni di dibattiti e sanatorie. Modificarono le regole del 1967 che stabilivano l’obbligo di presentare il certificato per essere ammessi a scuola. Il primo passo verso le nuove norme risale al 1994 su iniziativa della Corte Costituzionale. Dello stesso anno e’ la prima circolare del ministero della Pubblica istruzione, seguita a sentenze della magistratura che reintegravano alla frequenza scolastica alunni non vaccinati.

Nel luglio 1997 un parere del Consiglio di Stato ribadiva il divieto di ammettere a scuola gli alunni non vaccinati a tutela del diritto alla salute della collettività. Ma nel maggio ’98, l’ultima sanatoria con la circolare che dava agli alunni senza certificato il diritto di partecipare a scrutini ed esami.   A distanza di oltre 15 anni, l’ipotesi di tornare alla obbligatorietà visto il calo delle vaccinazioni sotto la soglia minima raccomandata dall’ Oms, e cioè del 95% della popolazione.    

Gli schieramenti politici sembrano dividersi anche su un tema così importante. Matteo Salvini boccia la proposta di vaccini obbligatori per la scuola sostenendo il principio della ‘libera scelta’, il responsabile Sanità del Pd Federico Gelli risponde che “con il suo populismo tratta temi delicati aumentando la disinformazione. Le sue sono le solite chiacchiere da bar“. E sono varie le forze politiche da destra a sinistra che non escludono l’obbligo ai fini scolastici.