I 100 giorni al tempo del Covid: per i maturandi c’è poco da festeggiare, ma 1 su 10 non rinuncia (nonostante le restrizioni)

Quest’anno l’8 marzo – giorno in cui circa 6 milioni di studenti potrebbero tornare in Dad al 100% – coincide con un momento importante per i ragazzi arrivati alla fine del percorso scolastico: i ‘100 giorni’ alla Maturità 2021. Alla luce di questo, come si stanno preparando i maturandi? Onoreranno lo stesso questa ricorrenza, sempre molto attesa? Skuola.net lo ha chiesto a 1500 di loro e, la sensazione, è che ci sia ben poco da festeggiare. Specie laddove il virus corre a maggior velocità. Tra chi abita nelle zone con più restrizioni solamente 1 su 10 cercherà di celebrare i ‘100 giorni’ quasi come se nulla fosse.

Dove, invece, le regole non sono così stringenti, la quota sale leggermente: siamo nell’ordine di 1 su 4 (ma la maggior parte lo farà in tono minore rispetto a quanto previsto). Inoltre, per questi ultimi, l’aggiornamento dei ‘colori’ del fine settimana potrebbe ulteriormente cambiare le carte in tavola. Se ci dovesse essere un aggravamento della situazione 9 su 10 dicono che, probabilmente, rinuncerebbero ai festeggiamenti. Tantissimi, poi, sono stati presi quasi in contropiede: circa 1 su 2 non sapeva o non ricordava (preso da lezioni online, turni in presenza e difficoltà organizzative varie) che stessero per arrivare i ‘100 giorni’.

In che modo festeggeranno, però, quelli che non vogliono – almeno al momento – farsi condizionare dal virus? Anche qui, i contagi dettano l’agenda. Nelle aree più a rischio, si punta sul basso profilo: per 1 su 3 la riunione di classe sarà ‘digitale’, sfruttando le stesse piattaforme usate per la Dad o le chat di gruppo dei social network. Ciò nonostante, il pericolo assembramento potrebbe non essere scongiurato: oltre un quarto (29%) è in cerca di un luogo al chiuso dove riunirsi con i compagni. Il 16%, più saggiamente, opterà per una semplice uscita collettiva (pomeridiana) non lontano da casa o da scuola; pochissimi quelli che si vedranno per i tradizionali riti portafortuna (5%).

Scenario leggermente diverso per chi respira una maggiore libertà. Qui il rischio che qualcuno non si attenga alle regole anti-contagio è ancora più percettibile: la fetta più ampia (36%) nei piani della vigilia vorrebbe riunirsi, magari a pranzo o il pomeriggio, ma in un posto chiuso. L’alternativa più gettonata è l’uscita di gruppo nel quartiere o vicino scuola (22%). Marginale l’opzione online (8%), prendono quota la passeggiata in centro (15%) e i riti scaramantici in luoghi simbolici (10%). Ma, come detto, fino all’ultimo secondo il programma potrebbe essere stravolto.