Haters e piccoli eroi, la storia di Valerio è un docufilm che si dovrebbe guardare in tutte le scuole

Realizzato dalla Polizia di Stato e dagli alunni dell’Istituto di Cinematografia “Roberto Rossellini” di Roma, è stato presentato all’auditorium di Roma il corto “Haters e piccoli eroi”. Alla presenza di 1200 studenti romani, il capo della Polizia, il prefetto Lamberto Giannini, ha sottolineato che dal cyberbullismo ci si deve e ci si può difendere insieme: “La storia di Valerio è l’esempio che la forza della normalità è la forza più grande”.

Il docufilm, attraverso contenuti animati e video-interviste, racconta la storia di Valerio Catoia, giovane atleta affetto da sindrome di down che, dopo aver salvato una bambina che stava per annegare a Sabaudia, è stato preso di mira da una serie di odiosi attacchi sui social. Valerio e la sua famiglia hanno trovato il coraggio di reagire denunciando i suoi haters e diventando così il testimonial della campagna educativa della Polizia Postale e delle Comunicazioni contro l’odio sul web. Nel 2017 Valerio è stato nominato “Alfiere della Repubblica”, onorificenza concessa dal presidente della Repubblica ai giovani che si sono distinti nella partecipazione e nella promozione del bene comune, della solidarietà e dei singoli atti di coraggio. Nel 2021 il capo della Polizia Giannini lo ha nominato “Poliziotto ad Honorem”, titolo destinato a coloro che si sono dedicati ad attività volte a rafforzare la cultura dei valori civili, dell’inclusione sociale e della solidarietà. 

“Haters e piccoli eroi” sarà diffuso nelle scuole di tutto il territorio nazionale ed attraverso le pagine social istituzionali della Polizia di Stato. L’obiettivo è quello di sensibilizzare ragazzi, genitori e responsabili della formazione alla crescita di un’utenza consapevole, volta a contrastare tutte le forme di prevaricazione legate ad un uso scorretto degli strumenti digitali. All’evento di presentazione hanno partecipato il protagonista Valerio Catoia accompagnato dalla sorella Gaia e da un’amica del gruppo scout. Presente anche don Antonio Coluccia, fondatore dell’Opera Don Giustino, parroco simbolo della lotta alla criminalità e anche lui Poliziotto ad honorem: “L’odio online esiste, dico sempre ai giovani di non essere ‘tecno lesi’ e fare il giusto uso dei dispositivi. C’è un solo modo per salvarsi dal cyberbullismo: parlarne e fare rete. È importante vedere la fragilità non come un problema ma come un’opportunità. Il linguaggio del bullo è la violenza e a questo bisogna rispondere con la non violenza, mai dobbiamo diventare conniventi. ‘Oh mi raccomando non fare l’infame’ è quello che sento dire nelle piazze di spaccio, ma l’infame è colui che non parla: è l’omertoso. San Basilio finalmente grazie alla Polizia di Stato avrà la possibilità di avere una palestra sociale del pugilato che darà tante alternative ai ragazzi che vivono la strada“.  Presente all’evento anche Massimo Stano, atleta delle Fiamme Oro medaglia d’oro a Tokio nei 20 km di marcia: “Ciò che ti insegna lo sport non te lo possono insegnare né la scuola né i genitori- ha detto – Lo sport più di ogni altra cosa ti insegna le regole che servono a non creare il caos”.

“Il messaggio che vogliamo dare ai ragazzi – ha concluso il prefetto – è che noi ci siamo, possiamo dare una mano forte ed anche loro possono aiutarci, facendo da ‘sentinelle’ sul web per contrastare azioni fatte magari con leggerezza ma che possono fare molto male. Sono convinto che la sensibilizzazione porterà risultati”. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA