Guarneri (A.Ge.): Mass media e minori, persa la rotta

L’A.Ge., Associazione Italiana Genitori, per voce del suo presidente, Davide Guarneri, lancia un grido d’allarme per lo smarrimento di una credibile cultura dell’infanzia e dell’adolescenza.

Sembra oggi smarrita in Italia, paese da decenni tra i meno prolifici al mondo, una vera cultura dell’infanzia e dell’adolescenza. Di questo problema – scrive Guarnieri – il mondo dei media è diventato la “vetrina” più evidente, attraverso episodi di cyberbullismo, di sexting in rete, di uso precoce e rischioso dei social network, di dipendenza dall’uso di computer e di cellulari, per non parlare dei videogiochi, dell’azzardo on line, di programmi televisivi trash, di film in circolazione senza divieti, che impressionano anche gli adulti.

Negli Stati Uniti, invece, continua il comunicato dell’A.Ge, con il loro presidente Obama, stanno seriamente decidendo di tutelare i minori impedendo la diffusione di violenza al cinema e in TV, in Italia pare che questo problema non interessi proprio nessuno.

Ma in Italia cosa si fa?

Le istituzioni a tutela dei minori in Italia esistono, ma negli anni si sono sempre più affievolite, come nel caso eclatante, di cui quasi nessuno più parla, del Comitato Media e Minori, istituito da una legge (Decreto legislativo 177/05, come modificato dal Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 44), che non è stato ricostituito da un anno e due mesi. Possibile che questo organismo muoia così, perché il Ministero dello Sviluppo economico, competente in materia, non provvede alla nomina?

Sappiamo che il Consiglio Nazionale degli Utenti presso l’Agcom inoltra segnalazioni all’Agcom, promuove audizioni, cerca contatti. Ma i risultati sono scarsi, forse per l’ antagonismo del mondo delle aziende.

Non si hanno notizie, per esempio, della proposta di legge presentata a novembre 2012 per limitare la pubblicità televisiva dei giochi di fortuna on line: in un parlamento che era a scadenza nessuno ha voluto impegnarsi in una partita ritenuta delicata, e ci ritroviamo a sperare nei nuovi eletti.