Greta, la 16enne personaggio dell’anno che ha lasciato la scuola e ci fa riflettere sul concetto di ‘competenze’

Dalla Svezia arriva la storia di una sedicenne che sta scuotendo le coscienze di milioni di giovani di tutto il mondo, ponendo l’accento sui rischi relativi ai cambiamenti climatici a cui tutti stiamo andando incontro. Un sedicenne che, addirittura, il Time elegge a personaggio dell’anno. Questa ragazza, Greta Thunberg, che avrà alle spalle uno staff formidabile, ma che si caratterizza per avere la capacità di voler dire qualcosa e di saperlo fare molto bene, è stata fatta bersaglio di accuse di tutti i tipi, dal fatto di avere la sindrome di Asperger – che non sappiamo quale vantaggio le darebbe -, all’ipotesi che sia niente di meno che una “rettiliana” o una viaggiatrice nel tempo. L’attenzione è stata spostata dal messaggio, alla persona, come nelle peggiori campagne denigratorie.

L’ultimo step di questa incessante campagna contro le idee e i valori lo leggiamo oggi dalle colonne di alcuni quotidiani che rispondono alla scelta del Time di designare Greta come personaggio dell’anno. Il problema starebbe nel fatto che Greta è sì un’influencer, ma pur sempre una ragazza di 16enni che non sta più andando a scuola.

Accuse che ci portano a riflettere sul tema della competenza, un costrutto sempre più centrale nella scuola, ma che per molti, sia opinione pubblica che docenti, rimane ancora oscuro. A ben vedere si può essere favorevoli o contrari al pensiero di Greta, ma tutto possiamo dirle tranne il fatto che non sia competente.

Cosa si intende con questo termine, ancora così oscuro?

Il costrutto di competenza rimanda alla capacità di contestualizzare le proprie conoscenze, attraverso attività che mettono gli studenti a contatto con la dimensione reale, autentica, della vita. Questa azione è di fatto indispensabile per fornire ai nostri studenti sia le cosiddette hard skills cioè le competenze disciplinari, specifiche di quella che molti chiamano “materia”  sia le più note soft skills, cioè quelle capacità trasversali ai campi del sapere, ma che sempre di più sono centrali per la vita dei nostri studenti. Ad oggi sappiamo infatti che una percentuale significativa di lavori che vedranno occupati i nostri studenti attualmente alla scuola primaria non esiste e che per accompagnare gli alunni nella società liquida che li attende è necessario affiancare alle conoscenze anche le abilità, promuovendo la dimensione complessa delle competenze.

Vediamo insieme quali sono le competenze che la nostra scuola deve certificare e, in base all’esperienza di Greta, che ha momentaneamente lasciato la scuola per combattere una battaglia in cui crede e che coinvolge tutti noi, cerchiamo di capire se è possibile,o meno, parlare di competenza.

Le competenze individuate dal Consiglio Europeo nel maggio del 2018 sono le seguenti:

1) competenza alfabetica funzionale
2) competenza multilinguistica
3) competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
4) competenza digitale
5) competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
6) competenza in materia di cittadinanza
7) competenza imprenditoriale
8) competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali

Se pensiamo a quello che è riuscita a fare la sedicenne svedese non possiamo non accorgerci l’alta dimensione di competenza che caratterizza il suo impegno, tant’è che sia le competenze più squisitamente disciplinari, le prime quattro, sia quelle socio culturali sono state sviluppate dalla giovane attivista. Con il suo impegno non ha solo approfondito la dimensione multilinguistica, scientifica e digitale. Si è contemporaneamente battuta  sviluppando chiaramente la competenza di cittadinanza, personale, sociale di imparare ad imparare. Evidente appare la dimensione imprenditoriale, non intesa come aziendale ovvio, ma di impegno concreto nella realtà e lo stesso vale per la consapevolezza ed espressione culturale.

A quanto sembra Greta non solo non è incompetente, ma ha fatto della competenza la sua bandiera e della passione per il pianeta motivo di conoscenza e approfondimento.