Grembiule verde per scuola più inclusiva? Alfieri: ‘Ok. Non si educa omologando, ma accettando’
Per me “il grembiule rosa può essere dato a un bambino, quello azzurro a una bambina. Smettiamola con gli stereotipi“. Così suor Anna Monia Alfieri, da anni sostenitrice della piena parità tra scuole statali e paritarie commenta la decisione di una scuola pugliese di utilizzare per maschietti e femminucce il grembiule verde, per tutti uguale, e non rosa e azzurro.
In una dichiarazione rilasciata alla agenzia Adnkronos Alfieri, pur partendo dal “dato imprescindibile” della differenza sessuale tra maschio e femmina (ma “la questione dell’orientamento sessuale è altra cosa: l’omosessualità esiste da sempre. Si nasce così….”) sostiene che a suo giudizio “il grembiule rosa può essere dato a un bambino, quello azzurro a una bambina. Smettiamola con gli stereotipi e con le omologazioni che possono ferire e generare forme di discriminazione. Non è omologando che si educa: al contrario, si educa accettando, facendo riflettere, testimoniando la bellezza e la sacralità della persona, di ogni persona”.
Piuttosto, continua, i veri problemi sono altri. “Primo fra tutti il fatto che i genitori italiani non possono ancora scegliere liberamente, ossia a costo zero, la scuola per i propri figli, con il risultato che il pluralismo educativo è pressoché inesistente, proprio quel pluralismo che garantirebbe il confronto fra diverse posizioni che una società democratica deve non solo consentire ma approfondire e avvalorare“. Neanche l’attuale governo, malgrado le promesse preelettorali, sta mantenendo l’impegno a garantire “ciò che veramente conta: la libertà della scuola, la libertà della formazione, unico antidoto al monopolio e alla dittatura, da qualsiasi parte politica essa provenga: destra o sinistra“. I dati parlano chiaro, gli studenti delle scuole paritarie sono in forte diminuzione: 770 mila contro i 7 milioni di alunni “statali”, e sono in gran parte concentrati al nord: “al sud, ormai, il pluralismo educativo è pressoché azzerato. Questa è la realtà che deve allarmare tutti“.
Malgrado questo Alfieri resta “convinta del fatto che il governo Meloni sarà in grado di dare ai genitori italiani la possibilità di scegliere la scuola per i propri figli. Non solo: sono parimenti convinta del fatto che il governo Meloni otterrà l’appoggio trasversale di tutte le forze politiche nel varare la riforma tanto attesa“. Ma bisogna passare ai fatti, insiste, “senza gettare benzina su temi certamente importanti ma per i quali la strada, ossia quella dell’accoglienza e del rispetto, è già stata individuata e dalla quale indietro non si torna“. Compreso, sembra dire, il colore dei grembiuli e perfino quello del gender. Ma “la strada del pluralismo educativo, al contrario, è ancora tutta da percorrere“, conclude Alfieri. Un ammonimento trasversale, rivolto paritariamente, verrebbe da dire, sia alla maggioranza che all’opposizione. (O.N.)
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