Grasso, istruzione e cultura siano obiettivi strategici

Istruzione, formazione e cultura devono essere poste centro degli obiettivi strategici per lo sviluppo civile e morale del Paese e per una crescita economica durevole, come già alcuni atti del governo Letta hanno iniziato a fare“. Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, intervenendo alla quarta edizione della manifestazione ‘Cento Piazze’, in occasione della Giornata mondiale dell’insegnante.

I docenti, ha aggiunto, “hanno la grande responsabilità e l’immenso privilegio di contribuire in modo determinante allo sviluppo culturale, sociale ed economico del Paese“, compito difficile “specie nell’attuale periodo di profonde trasformazioni derivanti dalla globalizzazione e dalla facilità di circolazione di informazioni e persone“.

Agli insegnanti, ha affermato ancora Grasso, spetta “il delicato compito dell’educazione alla civile convivenza, al rispetto reciproco e all’accettazione delle differenze tra persona e persona, tra culture e religioni diverse. Le diversità, in una scuola sempre più multietnica e multiculturale, devono essere percepite dalle giovani generazioni non più – come troppo spesso è stato in passato – quali fonti di divisioni e contrapposizioni, bensì quali occasioni di confronto costruttivo e opportunità di crescita e sviluppo“.

Grasso ha espresso l’auspicio che gli insegnanti non vengano “lasciati soli nella loro attività, soprattutto nelle aree del Paese considerate difficili, laddove la piaga della dispersione scolastica è ancora drammaticamente presente. Talvolta – ha sottolineato – si dimentica il quotidiano lavoro di migliaia di maestri ed educatori che cercano, giorno per giorno, tra enormi difficoltà, ma con passione e altissimo senso civico, di strappare dalle mani delle mafie giovani che troppo facilmente ancora vengono sedotti dalle lusinghe di una criminalità senza scrupoli. Non possiamo dimenticarci, cari maestri, che se quei giovani possono sperare di poter condurre una vita onesta e dignitosa è grazie soprattutto al vostro lavoro quotidiano e alla vostra dedizione“.

Il presidente del Senato ha poi ricordato “le tante criticità, da troppo tempo irrisolte: l’edilizia scolastica, il precariato, la non sempre adeguata gratificazione professionale ed economica della professione di insegnante“.