Gran Bretagna: si dimette il ministro dell’istruzione Morris

La ministra dell’istruzione è scoppiata a piangere e ha detto basta: “non mi sento all’altezza di questo compito”. È successo in Inghilterra al ministro Estelle Morris. Con una breve lettera indirizzata al premier Tony Blair, la Morris si è dimessa dall’incarico di ministro dell’istruzione. Dimissioni vere, irrevocabili, di quelle sconosciute dalle nostre parti, dove le dimissioni sono quasi sempre minacciate, ma quasi mai presentate per davvero. Così la Morris, che aveva fama di essere un ministro tecnico (era stata insegnante prima di diventare deputato nel 1992, e poi sottosegretario all’istruzione dal ’98 al 2001) è stata sostituita da Blair nel giro di 24 ore con un politico di lungo corso, il presidente del Labour Party Charles Clarke. Un politico puro al posto di un quasi-tecnico, insomma, apprezzato anche dai sindacati per la sua competenza specifica in campo educativo.
La scelta di Blair si spiega probabilmente con il fatto che la Morris era scivolata proprio su questioni di tipo tecnico, come l’esito non brillante degli esami di maturità (A level) di quest’anno, che l’aveva indotta a licenziare il prestigioso presidente della QCA (Qualification and Curriculum Authority), accusato di aver stabilito standard troppo elevati, e a disporre la revisione al rialzo dei voti assegnati: una soluzione giudicata dalla stampa e dall’opinione pubblica peggiore del male. Anche i test sui livelli di apprendimento degli allievi di scuola primaria di 11 anni non avevano dato esito positivo, e i conservatori le avevano subito ricordato la sua promessa (fatta nel 1999 da sottosegretario) di dimettersi in tale evenienza. Detto fatto: la Morris ha riconosciuto nella lettera di dimissioni di non essere in grado di dirigere al meglio un ministero così complesso e soprattutto di non aver saputo gestire il rapporto con i media. Forse non è casuale che a succederle sia stato chiamato un politico come Clarke, noto anche per le sue polemiche con la stampa, e per la diffidenza verso i troppi consiglieri ed esperti della Morris.