GPS 2026/2028, rivisti i punteggi: più valore ai titoli di ricerca, stretta sulle certificazioni digitali

Nella bozza di ordinanza relativa all’aggiornamento delle Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) cambia la valutazione dei titoli. Il Ministero introduce criteri più selettivi per le certificazioni digitali e uniforma il punteggio dei docenti di sostegno ITP e teorici. Un passo avanti verso una maggiore coerenza nella valutazione dei titoli. È quanto emerge dall’incontro tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e le organizzazioni sindacali, durante il quale è stato illustrato appunto lo schema del nuovo decreto per l’aggiornamento delle GPS.
La revisione delle tabelle di valutazione dei titoli introduce modifiche che puntano a riequilibrare i punteggi tra diverse categorie di docenti e a valorizzare percorsi formativi realmente qualificanti, soprattutto nel campo digitale e accademico. Vediamo cosa emerge dall’ultima bozza.

Uniformità tra ITP e docenti teorici nel sostegno

Una delle novità principali riguarda il sostegno. Come segnala la UIL, gli insegnanti tecnico-pratici (ITP) vedranno finalmente equiparato il punteggio di specializzazione a quello dei colleghi delle discipline teoriche inseriti nella prima fascia.
Un cambiamento che corregge una disparità di trattamento storica e che, secondo le sigle sindacali, rappresenta un segnale di maggiore riconoscimento professionale per una categoria spesso penalizzata nonostante l’esperienza diretta nei laboratori.

Cresce il valore di dottorato e assegno di ricerca

Ritocchi significativi arrivano anche sul fronte dei titoli accademici. Il dottorato di ricerca sarà ora valutato 14 punti, mentre l’assegno di ricerca ne varrà 13, entrambi in aumento rispetto alla precedente tabella.
Si tratta di un riconoscimento che mira a premiare percorsi di alta formazione e ricerca, spesso sottovalutati nel precedente sistema di punteggio, e che avvicina la scuola al mondo universitario e scientifico.

Certificazioni digitali: solo quelle accreditate da Accredia

Sul fronte delle certificazioni informatiche e digitali, la linea del Ministero si fa più rigorosa. Saranno valutate solo le certificazioni rilasciate da enti accreditati da Accredia, l’ente nazionale di accreditamento.
La misura punta a mettere fine al proliferare di attestati privi di reale valore formativo, che in passato avevano alimentato distorsioni e squilibri nei punteggi.
Un allegato all’Ordinanza ministeriale specificherà con chiarezza quali enti e certificazioni saranno riconosciuti. Le certificazioni già dichiarate resteranno comunque valide, a tutela di chi le ha conseguite negli anni precedenti.

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Clil e Ceclil, solo se universitari

Cambia anche la valutazione dei titoli linguistici. I percorsi CLIL e CeCLIL saranno d’ora in poi riconosciuti solo se rilasciati da università, escludendo gli attestati ottenuti tramite enti privati non accademici.
Una scelta che mira a rafforzare la qualità dei percorsi di formazione linguistica e a garantire standard omogenei sul piano nazionale.

Verso un nuovo equilibrio

Nel complesso, le modifiche introdotte segnano una direzione più meritocratica e qualitativa nella composizione delle graduatorie. Restano da definire nel dettaglio alcuni aspetti tecnici e transitori, ma l’intenzione è chiara: premiare la formazione sostanziale, non quella formale.
Un cambio di rotta che, se attuato con coerenza, potrebbe restituire maggiore credibilità a uno strumento – le GPS – che incide in modo decisivo sulla vita professionale di decine di migliaia di docenti precari.

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