Gli studenti manifestano in 80 città italiane

Chiedono una legge quadro sul diritto allo studio, dicono basta alla dequalificazione e all'assoggettamento ai mercati della scuola e dell'università pubblica, chiedono un futuro libero da ricatti, per costruire una scuola e un'università diversa, pubblica e di qualità, ma soprattutto accessibile a tutti

Sono concluse o in via di conclusione le manifestazioni degli studenti in in circa 80 città, per una delle prime date di mobilitazione d’autunno lanciata dall’Unione degli Studenti al grido di ‘Non c’è più tempo’.

Le mobilitazioni, che hanno il sostegno della Cgil e dell’Unione degli universitari, sono state promosse dall’Unione degli studenti e dalla Rete degli studenti medi.

Queste le parole del comunicato dell’Unione degli studenti a riepilogo delle varie iniziative sul territorio nazionale: “Anche quest’anno, in occasione della prima giornata di mobilitazione nazionale studentesca convocata dall’Unione degli studenti, le studentesse e gli studenti di tutta Italia si sono mobilitati organizzando oltre 80 cortei in tutta Italia. Ancora una volta siamo in piazza per gridare alla politica con forza che non c’è più tempo per tergiversare, vogliamo dettare le nostre priorità e vogliamo farlo adesso“.

In 5000 a Roma, 25000 a Napoli, 4000 a Bari, 5000 a Milano, 4500 a Torino, 1000 a Genova, diverse migliaia tra Cosenza, Trieste, Pisa, Siena, l’Aquila, Salerno, Caserta, Catania, Siracusa, Bologna: gli studenti – prosegue la nota dell’Unione degli studenti – hanno sfilato per le strade delle città per chiedere per chiedere una legge quadro sul diritto allo studio, per dire basta alla dequalificazione e all’assoggettamento ai mercati della scuola e dell’università pubblica, per chiedere un futuro libero da ricatti, per costruire una scuola e un’università diversa, pubblica e di qualità, ma soprattutto accessibile a tutti“.

Queste le richieste degli studenti: “Vogliamo una legge nazionale sul diritto allo studio che garantisca a tutti la possibilità di frequentare la scuola“, dichiara Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete degli studenti medi. Il decreto-scuola, dall’ambizioso titolo “l’istruzione riparte”, approvato lo scorso 9 settembre dal Consiglio dei ministri e adesso in Parlamento per la conversione in legge, “è assolutamente insufficiente“, spiega ancora Lanni. I 15 milioni stanziati in un primo momento “per garantire ai capaci e meritevoli ma privi di mezzi il raggiungimento dei più alti livelli di istruzione“, si legge nella nota di Palazzo Chigi, andranno soltanto a coprire le spese di trasporto degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado e non verranno più assegnate in base al merito.

Queste invece le brevi descrizioni delle iniziative nelle principali città italiane ad opera dell’agenzia di stampa Agi.

Roma – “Le scuole pagano le spese delle crepe del Paese”. Questo lo slogan dello striscione d’apertura del corteo degli studenti di Roma, partito da poco da piazza della Repubblica e diretto verso l’Ufficio scolastico regionale. Nelle intenzioni degli studenti la manifestazione dovrebbe raggiungere gli uffici delle Ferrovie dello Stato e poi il ministero della Difesa. Gli altri striscioni indicano i motivi della mobilitazione: “Legge nazionale per il diritto allo studio”, “Violentano la scuola uccidono il futuro”, “Tempo scaduto prendiamoci tutto”, “C’e’ qualcosa che non va”, (scritto al contrario), “Contro la scuola di classe”. Complice la pioggia, gli studenti in piazza sono meno delle attese e provengono più dalle scuole che dalle Università. Alla partenza del corteo sono stati esplosi dei petardi ed acceso qualche fumogeno.

Milano –  Sono quasi 3mila gli studenti riuniti a Milano in un vasto corteo che è partito intorno alle 9 di stamattina da largo Cairoli. Gli studenti, appartenenti ai gruppi Laps (Laboratorio di Partecipazione Studentesca) e Casc (Coordinamento Autonomo Studenti e Collettivi), manifestano a sostegno dell’istruzione pubblica e contro gli sprechi nel settore dell’istruzione. Il corteo si è concluso in via Melchiorre Gioia, all’angolo con viale Liberazione.

Napoli – Sono cinque i cortei degli studenti in Campania nell’ambito della mobilitazione studentesca che chieder risorse per welfare, cultura ed edilizia pubblica. A Napoli, il concentramento era a piazza Garibaldi, e il corteo è partito con in testa, tra gli altri, uno striscione che chiede di salvare la ‘Terra dei fuochi’, la porzione di territorio tra Caivano, Acerra e Giugliano devastata dai roghi di rifiuti.