Giro di vite sugli esoneri

Gli esoneri e i semiesoneri dei docenti collaboratori del capo d’istituto subiranno una riduzione per effetto della nuova finanziaria.
È forse l’unico, modesto taglio operato nel settore scolastico dalla manovra varata dal Consiglio dei Ministri, ma, da voci raccolte negli ambienti ministeriali, inizialmente si era pensato di eliminare del tutto questo istituto normativo varato alla fine degli anni ’70 per facilitare gli interventi di coordinamento degli insegnanti e delle classi da parte dei capi d’istituto.
Sarebbe stato un intervento su oltre sei mila posti. Sarà un intervento su qualche centinaia di posti che costringerà altrettanti vicepresidi e collaboratori a tornare in cattedra l’anno prossimo (riducendo così le supplenze annue).
La modifica prevista dall’art. 14 del testo di finanziaria dispone che il numero delle classi necessarie per ottenere l’esonero o il semiesonero dall’insegnamento del vicario (ora si preferisce dire di un collaboratore del dirigente) sia elevato di quattro unità (oppure di tre se l’istituzione è costituita anche da plessi e sedi staccate).
Stranamente viene confermato per i circoli didattici la stessa disposizione di 25 anni fa (esonero con almeno 80 classi), quando le direzioni didattiche avevano poche scuole materne statali e la scuola elementare era generalmente organizzata con il maestro unico di classe. Da allora quel mondo è completamente cambiato, le scuole materne statali sono diffuse in tutti i circoli didattici e l’elementare ha docenti in team; la media di bambini per sezione e di alunni per classe è ai livelli della secondaria; il rapporto docenti per classe è pressoché pari in tutti i settori scolastici.
Non si capisce perché per i circoli didattici il tempo degli esoneri si sia fermato a 25 anni fa.