Giorni contati per gli insegnanti fannulloni?

Stuzzicato da un servizio giornalistico che aveva messo in evidenza talune situazioni di impunità o di scarsa efficacia dell’azione disciplinare nei confronti di insegnanti assenteisti o inefficienti, il ministro Fioroni ha promesso interventi adeguati e immediati per trovare rimedi contro “norme troppo rigide e garantiste“.

Ha assicurato che non vi sarà nessuna copertura nei confronti di docenti “lavativi”, ma ha frenato su processi sommari alla categoria docente, rilevando che “poche mele marce rovinano l’immagine“.

A giudizio del ministro, occorre sburocratizzare le procedure e rendere i tempi dei procedimenti disciplinari più veloce ed efficaci.

Da parte sindacale è stata manifestata contrarietà, ma, considerato il dinamismo e la prontezza di intervento del ministro Fioroni, ci si può attendere a breve qualche sua iniziativa di impatto.

Prima del servizio giornalistico che aveva fatto emergere il problema dei docenti assenteisti e fannulloni, sul tavolo del ministro Fioroni era arrivata, prima dell’estate, la relazione della Corte dei Conti che aveva messo in luce ritardi e inefficienze dell’Amministrazione scolastica e inadeguatezza della norma. Fioroni aveva preso atto e, ora, passa all’azione.

Cinque anni fa, quando l’analoga relazione-denuncia della Corte era arrivata sul tavolo del ministro Moratti, anch’essa fresca di incarico, la reazione era stata ben diversa. Moratti, infatti, aveva individuato la principale responsabilità, più che nelle norme, nei sindacati, visto che i componenti dei consigli di disciplina sono eletti su liste sindacali.

La reazione sindacale, allora, fu molto dura e segnò l’inizio di un difficile rapporto che sarebbe durato un quinquennio. Moratti non si occupò mai più della questione.

Due osservazioni. La statistica riporta pochi casi, ma il sommerso è certamente molto più ampio e non va sottovalutato, visto che, di fatto, i dirigenti scolastici sono impotenti (possono, quando riescono, a irrogare solo l’avvertimento scritto) e rinunciano ad avviare procedimenti disciplinari.

L’art. 492 del Testo Unico prevede che le vecchie norme sulle sanzioni disciplinari agli insegnanti potranno essere riformate solamente dopo la riforma degli organi collegiali della scuola (!) e che, comunque la competenza di applicazione delle nuove norme è rimessa al contratto di lavoro.